Venerdì , 22 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Bottega letteraria > Prodotti e confezioni [08-20]
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
In libreria/ Massimo Acciai Baggiani. Desiderio d’esser rondine: leggendo un poemetto di Fabio Strinati
19 Maggio 2017
 

Vorrei girare il mondo come le rondini…” cantava il grande Lucio Dalla tanti anni fa: Fabio Strinati (foto) sembra fargli eco con l’incipit del suo poemetto Dal proprio nido alla vita (edito da EIF nel 2016) che torna spesso come un refrain “Ho sempre desiderato essere una rondine”; ma scopriamo subito che il riferimento non è lo scomparso cantautore bolognese bensì lo scrittore toscano Gordiano Lupi, e più precisamente il suo recente libro Miracolo a Piombino, a cui Strinati rende omaggio all’inizio della sua opera.

Il linguaggio semplice con cui è scritto il poemetto non tragga in inganno: si tratta di un testo profondo, filosofico, complesso, estremamente poetico e tutt’altro che leggero. Il tono talvolta crepuscolare con cui il poeta dichiara la propria fragilità e inquietudine fa da contraltare alla voglia di infinito e di vita racchiusa nel desiderio di volare (“Volare è un po’ come sognare, / e sognare è un po’ come volare!”). Il poemetto in effetti è la descrizione di un viaggio simbolico e onirico nell’essere; anche il Monte Corsegno (un luogo reale, nelle Marche: “una di quelle montagne / che ti prendono l’anima”) da cui l’io poetante osserva il cielo in una giornata di vento e gelo (condizioni climatiche fortemente simboliche) rimanda ad altro, a qualcosa di trascendente e atemporale; uno spazio in cui l’autore tenta una definizione della morte (“Orrenda è la morte, / che all’improvviso arriva, con aria buffa / di chi si prende gioco della vita, di chi la disprezza”) e della vita (“la vita è vita, anche quando la morte se ne impossessa”).

Ma perché dunque il poeta vorrebbe essere una rondine? Perché suo desiderio è diventare “una di quelle rondini che sanno affrontare la vita”, in quanto “tutto ciò che conta, è la vita” e lui, col suo senso di smarrimento e di inettitudine (“Io ero un’anima debole, un nido di paglia e di cereali”) si sente incapace di afferrarla, di viverne appieno il senso profondo. Lui, uomo qualunque, anonimo (“Ero quel tipo di persona…che nessuno si sarebbe / mai voltato a guardare!”), vive un “periodo strano” in cui ha perso la propria identità. Un uomo smarrito come Dante nella selva oscura, profondamente solo, preda del ricordo (“'È impossibile non ricordare' quando si è soli”) di cui dà una definizione tutt’altro che rassicurante (“i ricordi sono ficcanti e dolorosi; sono come chiodi precisi / che ti entrano dentro la carne, come cavatappi nel cuore”), che rifiuta il suo ruolo di poeta (“Come vorrei certe volte, non potermi sentire poeta, / per essere un po’ più giovane e meno adulto…”) e che insomma anela ad uscire al sole, fuori dall’oscurità dell’anima.

La salvezza è nel sapersi guardare dentro (“Un uomo, deve essere uomo per poter vedere dentro di sè.”) e nel ritrovare il proprio “nido”, il quale non necessariamente coincide col posto dove viviamo, la nostra casa. Il luogo tanto ricercato pare quindi essere dentro il nostro cuore, in questo assolato paesaggio interiore che ci fa veramente esseri umani e che rende sicure e preziose le nostre parole. Solo così la vecchiaia potrà dirsi “saggia” e potremo volare come rondini libere nel cielo terso dell’anima.

 

Massimo Acciai Baggiani

 

 

Fabio Strinati, Dal proprio nido alla vita

EIF, 2016, pp. 60, € 8,00


 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy