Il tempo passa, ma il Comitato dopo 3 mesi è ancora qui, forte di migliaia e migliaia di firme, del plauso dei cittadini al presidio permanente in piazza sotto l'ospedale, del sostegno dei comitati di zona e dei parroci dei paesi di tutto il Morbegnese che hanno elaborato e inviato alle istituzioni locali e regionali documenti di appoggio alle proposte di Salviamo la nostra sanità.
Chi pensava bastasse far passare un po’ di tempo per insabbiare i problemi, si è sbagliato di grosso: per troppe volte è stato così, ma noi non molliamo.
Gli amministratori locali, i Sindaci, la Comunità Montana e la Provincia, così come i partiti e le espressioni politiche in genere, hanno delle responsabilità verso i propri cittadini ed elettori. Chi occupa queste posizioni – non importa se dal governo o dall’opposizione – dovrebbe in primis occuparsi della popolazione e dei suoi bisogni, non salvaguardare interessi di bottega o la propria 'carriera'. Dalla politica, al di là delle manfrine e dei giochi di prestigio di qualche dirigente aziendale sotto l'ala protettiva dell'assessore regionale alla partita, è venuto soltanto un silenzio assordante che evidenzia, ancora una volta, come “mantenere la poltrona” sia più importante del portare avanti posizioni, magari scomode, ma giuste.
Impossibile, infatti, non accorgersi del decadimento della nostra sanità: chi riesce a spingersi oltre a qualche sparata sui giornali locali e magari ha la possibilità di parlare con chi vive il problema quotidianamente, può notare una continua diminuzione nella qualità dei servizi offerti, a 360°.
A cosa serve quindi lottare per la 'sanità di montagna', o magari per l'autonomia della Lombardia, a cosa servono le autonomie locali (vedi Comunità montana, Provincia, Regione...), se poi non sono in grado di difendere nemmeno un servizio primario per la cittadinanza quale il pronto soccorso di Morbegno?
I cittadini della Valle hanno certamente maggior bisogno di servizi che non di palazzi pieni di burocrati svenduti e prodighi soltanto di false promesse! Per citare un esempio su tutti, la famosa e più volte annunciata, con titoloni sui giornali, assemblea pubblica: che fine ha fatto? Il confronto con i cittadini fa quindi così paura? Oppure il sindaco non è nemmeno in grado di ottenere che i responsabili di un'azienda che opera nella sua città vengano a spiegare quel che stanno facendo?
E non si creda che noi si stia esagerando nei confronti dei nostri... politicanti. Borromini e Della Bitta, presidente dalla C.M. il primo, della Provincia il secondo, non si sono nemmeno degnati di rispondere alla richiesta di un incontro avanzata in forma ufficiale dal Comitato.
Salviamo la nostra sanità