Luz Escobar. “Nadie”, un documentario di Miguel Coyula La Sicurezza di Stato ne impedisce la proiezione in una galleria indipendente
Fotograma del documentario ‘Nadie’ sulla figura del poeta e scrittore censurato, Rafael Alcides
19 Aprile 2017
L’Avana – La Sicurezza di Stato e la Polizia Nazionale Rivoluzionaria hanno circondato lo scorso sabato la galleria indipendente El Círculo per impedire la proiezione del documentario Nadie, diretto da Miguel Coyula, che si accosta alla figura del poeta e scrittore sotto censura Rafael Alcides.
Il regista e sua moglie, l’attrice Lynn Cruz, sono stati fermati dalla polizia all’angolo tra calle 13 e calle 10 al Vedado dell’Avana. Secondo quanto dichiarato telefonicamente a 14ymedio dal luogo dei fatti, gli ufficiali avevano bloccato il passaggio ai veicoli e anche ai pedoni svariate ore prima.
Cruz e Coyula raccontano che senza ragione alcuna e con “solo una vaga argomentazione” sul fatto che si stesse effettuando un blitz in zona, i poliziotti hanno chiesto i documenti di identità impedendo poi loro di proseguire. Secondo quanto confermato da Lia Villares, curatrice de El Círculo, alla galleria hanno avuto accesso soltanto “quattro diplomatici spagnoli”.
Nadie ha debuttato a livello internazionale lo scorso 29 gennaio vincendo il Premio per il Miglior Documentario al Festival del Cinema Globale Domenicano.
“Un gruppo di uomini in uniforme e altri in abiti civili si sono avvicinati a noi. Uno di loro ha estratto un foglio con una lista e ha confrontato i nostri nomi con quelli che c’erano scritti”
«Un gruppo di uomini in uniforme e altri in abiti civili si sono avvicinati a noi. Uno di loro ha estratto un foglio con una lista e ha confrontato i nostri nomi con quelli che c’erano scritti», così Coyula e Cruz hanno descritto il momento in cui la polizia ha impedito loro di raggiungere il luogo di proiezione del documentario.
Cruz ha anche denunciato come la Sicurezza di Stato abbia comunicato ad alcuni degli invitati che il blitz serviva a “salvarli” dai “controrivoluzionari” che “con l’inganno” avevano spedito inviti alla proiezione.
«In qualità di autori dell’opera denunciamo la censura e il governo che la impone poiché questa volta sono andati ben oltre l’istituzione Arte», ha dichiarato Coyula. «Si tratta anche del diritto del cittadino di condividere e discutere una pellicola. È necessario che gli intellettuali e gli artisti adottino un atteggiamento deciso e difendano il diritto di realizzare ed esporre opere critiche, senza compromessi, in quanto l’atteggiamento che si adotta nella vita finisce per riflettersi nell’opera», ha concluso le sue dichiarazioni rilasciate a 14ymedio.
A causa dello spiegamento di polizia che impediva l’ingresso alla galleria, il regista ha invitato alcuni amici nella propria abitazione dove è stato proiettato il documentario. Tra loro era presente Michel Matos, direttore della Matraka produzioni e duramente criticato dal governo.
El Círculo aveva anche annunciato per questo sabato la proiezione della pellicola di Carlos Lechuga, Santa y Andrés, ma la produttrice del nastro, Claudia Calviño, ne ha impedito la proiezione e ha etichettato come gesto di «illegalità questa e altre attività al di fuori dell’ambito tradizionale di commercializzazione».
Domenica Lía Villares ha diffuso un comunicato elettronico in cui ha definito il carattere “politico” della galleria che tenta di «promuovere una cultura che continua a essere censurata malgrado la consapevolezza e lo sguardo internazionali». L’attivista sottolinea che è proprio a Cuba che gli artisti «hanno una responsabilità morale con il presente e il futuro».