In questi anni il mercato delle pellicce in Occidente ha subito una frenata rilevante. Tuttavia esso sopravvive grazie a stilisti che ripropongono la pelliccia in modo "alternativo", meno appariscente e quasi sportivo, con il tentativo - a quanto pare ben riuscito - di accaparrarsi un nuovo mercato: quello dei giovani. La si trova nelle più svariate salse: come accessorio o come ornamento per i capi più svariati: dalla biancheria intima ai cappotti, ai giubbini di jeans ecc. Recentemente l'ultima nuova frontiera della moda propone capi da uomo ornati di pelliccia. Fra gli stilisti insanguinati citiamo: Fendi, Roberto Cavalli, Santoni, Alden, Diadora, Sabelt, Laura Biagiotti, Dolce&Gabbana, Arkadius, Iceberg, Mariella Burani, Ferragamo, John Richmond, Versace, Dsquared, Gianfranco Ferré, Ermanno Scervino.
Mentre, fra quelli che hanno rinunciato alle pellicce: Todd Oldham, Armani, Missoni, Moschino, Stella McCartney, Calvin Klein (che però non dimostra la stessa sensibilità verso gli animali quando si tratta di vivisezione. CK è boicottata per i test su animali condotti per sperimentare i propri prodotti cosmetici e di profumeria).
Ritornando al momento attuale dobbiamo prendere atto del dilagare delle bordature di pelliccia che si usano per le giacche e altri capi. Quando il consumatore capirà che grazie al suo acquisto un piccolo animale è stato scuoiato, forse qualcosa cambierà. Intanto non è troppo utopico ricordare che gran parte dei colli di pelliccia provengono dalla Cina, dove gli animali tipo i procioni (piccoli orsetti lavatori) ma anche cani e gatti vengono scuoiati mentre sono ancora vivi: lo testimoniano vari video attendibili. Per chi volesse delle conferme scarichi il video al link www.nonlosapevo.com/downloads/wmv.htm
Che direste se sulle giacche ci fosse pelle umana? Qualcuno si scandalizzerebbe? Potrà sembrare una provocazione ma è lo stessa cosa che stiamo facendo agli animali. Unica consolazione è che molte grosse insegne di negozi stanno, su pressione degli attivisti, abbandonando tutti gli inserti in pelliccia; a dire il vero queste notizie sono piuttosto frequenti con esclusione di catene italiane che, per ora, preferiscono vendere sofferenza alla faccia di consumatori sempre più miopi ed indifferenti.
Eppure non ci vuole molto a scegliere indumenti privi di colli o bordi in pelliccia, non vediamo che difficoltà possano esserci, pensateci un momento.
LEAL - Sezione di Sondrio
(da 'l Gazetin, dicembre 2006)
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