s’è spenta la luce
ma tu procedi verso l’indicibile
a passi densi di silenzio
nel vuoto dell’aria satura
oscurità raggrumata.
Geometrie inaudite
s’imprimono con carta carbone
sul foglio bianco dell’animo
e non lasceranno scampo.
Immobile ti fermi ad aspettare
con gli occhi aperti
come quelli dei morti.
(da: Giuseppina Rando, Geometria della Rosa, Aletti 2017)