Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Russia e Cina hanno contestato ieri l'avvio dei lavori delle Nazioni Unite che dovrebbero culminare in un divieto vincolante all'impiego delle armi atomiche. Le maggiori potenze nucleari hanno disertato la sessione di apertura dell'Assemblea generale tesa a discutere l'iniziativa per il disarmo; la Russia aveva votato contro l'iniziativa lo scorso autunno, mentre la Cina si era astenuta.
La proposta, sostenuta dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, da papa Francesco e da una dozzina di organizzazioni umanitarie e per la non proliferazione, ha posto le grandi potenze atomiche contro più di un centinaio di Stati non-nucleari, che chiedono di giungere a un trattato entro la fine dell'anno.
«Come madre e come figlia, non c'è nulla che io desideri di più per la mia famiglia di un mondo libero dalle armi nucleari», ha dichiarato ieri l'ambasciatore Usa alle Nazioni Unite, Nikki Haley, «ma dobbiamo essere realistici. Qualcuno pensa davvero che la Corea del Nord acconsentirebbe?»
L'ambasciatore Usa e i rappresentanti di Francia e Regno Unito hanno tenuto una conferenza stampa in contemporanea con la seduta dell'Assemblea generale. «Dovrebbe forse sorprenderci il fatto che l'Iran sostenga questa iniziativa? Certo che no», ha aggiunto Haley.
L'iniziativa dell'Onu, ricorda Washington Post, era stata osteggiata anche dalla precedente amministrazione presidenziale Usa, che pure si era data come obiettivo il progressivo disarmo nucleare. L'amministrazione del presidente Usa Trump è impegnata in una revisione della politica nucleare statunitense che stando alla Casa Bianca richiederà almeno un anno.
Alfonso Navarra
» Si veda anche la corrispondenza di Reaching Critical Will (RCW),
in Pressenza, 28 marzo 2017