Ce soir
dans le rêve
j'ai vu
mon père
nelle trincee
fra fango e piscio
fra curiosi e avidi topi e lerce lenzuola
nella notte illuminata dai traccianti
sotto il grido rabbioso degli shrapnel
all'ordine del generale macellaio e del monarca alla tavola imbandita (troppo basso per arrivare anche a veder con il binocolo dalla feritoia il massacro dei suoi soldati)
coi suoi commilitoni dai mille dialetti all'assalto frontale
rosi dalla lebbra della paura
con la baionetta fra i denti e le cesoie inutili
le viscere dei feriti sparse lungo il crinale
là era mio padre con il suo pigiama blu
Ce soir
dans le rêve
j'ai vu
mon père
lungo le rive del gran fiume
fra cadaveri gonfi d'acqua, le dita mozzate dagli sciacalli
allo stormire dei pioppi che lacrimavano ambra
e invisibili rami come remi a segnare il ritmo del tempo
nel cadere del tramonto su isole provvisorie
(banchi di sabbia per mimetiche serpi)
là era mio padre con il suo pigiama blu
Ce soir
dans le rêve
j'ai vu
mon père
in una prigione buia dell'Anatolia
fra urla ferine e ricordi di dervisci rotanti
fra denti spezzati e nostalgia
la musica di un matrimonio estivo nella mente martoriata
con gli aguzzini a ridere sguaiati e giocare con tarocchi truccati l'ultimo grano di libertà
le urla soffocate dei torturati e il volo delle rondini nel cielo atroce e bello
là era mio padre con il suo pigiama blu
Ce soir
dans le rêve
j'ai vu
mon père
sotto il muro munito di fari accecanti e mitragliatrici rabbiose anche nel mutismo
alla bava maledetta di ringhianti molossi
all'ombra cupa di palazzi dai mattoni sbreccati
nella grigia e dirompente noia della dittatura
là era mio padre con il suo pigiama blu
Ce soir
dans le rêve
j'ai vu
mon père
Alberto Figliolia