Sabato 18 febbraio migliaia di persone hanno partecipato a Barcellona alla manifestazione “Volem acollir” (Vogliamo accogliere), organizzata dalla campagna “Casa Nostra, Casa Vostra”. L’enorme affluenza, soprattutto nella Via Laietana, ha ritardato l’inizio della marcia. Nei cartelli si leggevano slogan come “Catalunya, terra d’acollida” (Catalogna, terra di accoglienza) o “Prou excuses. ¡Volem acollir ara!” (Basta scuse. Accoglienza ora!)
Secondo la polizia locale hanno partecipato 160.000 persone e secondo gli organizzatori 500.000, ma in ogni caso non c’erano dubbi sull’immenso clamore. È stata una manifestazione calda, emotiva, amabile e soprattutto piena di speranza. Qualcosa sta cambiando quando la gente si riversa nelle strade per pura solidarietà, per cambiare le politiche violente dei governi e delle istituzioni europee.
I coordinatori della campagna “Casa nostra, casa vostra” Rubén Wagensberg e Lara Costafreda hanno sottolineato che la manifestazione è stata la più grande mai tenuta in Europa in appoggio ai rifugiati e hanno lanciato un grande patto sociale in Catalogna per chiedere a Madrid e a Bruxelles l’apertura delle frontiere ai richiedenti asilo.
«Il clamore è unanime: basta con le scuse. Vogliamo accogliere e vogliamo farlo ora», ha dichiarato Costafreda.
La manifestazione si è conclusa nel parco di Barceloneta, di fronte al mare, un luogo simbolico per via delle migliaia di persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo. La compagnia La Fura dels Baus si è esibita in una performance con dei giubbotti di salvataggio.
Il veliero Astral della ONG Proactiva Open Arms, impegnato a salvare le persone che cercano di arrivare in Europa attraversando il Mediterraneo, ha partecipato alla simulazione di una operazione di salvataggio di naufraghi tra gli applausi dei presenti.
Si è poi letto un manifesto per ricordare che nel 2015 la Spagna «si era impegnata ad accogliere 10.772 rifugiati in due anni» e che «questo impegno non è stato mantenuto». Dunque «il governo spagnolo, insieme ad altri Stati europei, sta violando in modo sistematico il diritto internazionale».
Parlando con i giornalisti la sindaca Ada Colau si è detta “emozionata” per la partecipazione e si è augurata che Barcellona diventi “la capitale della speranza, della difesa dei diritti umani e della pace”.
(Traduzione dallo spagnolo di Anna Polo)
Newsletter Ecumenici, 23 febbraio 2017