Genova – Una prima risposta dall'Enel, che sta offrendo al governo soluzioni alternative all'impiego della vecchia centrale nel porto di Genova, anche in caso di emergenza. È un segnale positivo che raggiunge la città dopo il dialogo civile e costruttivo intercorso fra l'azienda e alcuni rappresentanti di Cittadini contro il Carbone / EveryOne Group.
I cittadini e gli operatori per l'ambiente e la salute però non devono abbassare la guardia, perché il “mostro” è ancora vivo e pronto a sporcare l'aria, l'acqua e la terra con i suoi veleni micidiali. Vicino alla centrale vi sono asili, scuole, ospedali, abitazioni, coltivazioni di eccellenza ligure, opere d'arte delicate che gli acidi della centrale intaccherebbero rovinosamente. Vicini alla centrale vivono tanti bambini, alcuni dei quali sofferenti di asma e altre patologie respiratorie, cui la nube tossica causerebbe un deterioramento grave o gravissimo delle condizioni di salute. Cittadini contro il Carbone ed EveryOne Group proseguono il dialogo con l'azienda, chiedendo che il progetto Futur-e, volto a riconvertire le centrali elettriche Enel in Italia, venga accelerato nella sua fase finale: l'annuncio ufficiale della non ripartenza dell'impianto – neanche per un solo giorno – e la riconversione dell’edificio – un bell'edificio liberty, una volta liberato dagli elementi industriali – in un museo. Magari, come proposto da alcuni artisti genovesi, un museo delle energie rinnovabili, che offra ai cittadini un punto di riferimento culturale e tecnologico per comprendere quando come sia nata la politica energetica verde nonché i suoi sviluppi auspicabili per il futuro.
»» Qui la risposta ufficiale dall'Enel
Roberto Malini