Yossel è il signore di sogni che scendono e salgono
su una scala di filo spinato, deserta di ali.
Yossel si ravvia i capelli ondulati,
s’imbelletta gli occhi,
cammina con passo lezioso
e la luce del suo volto è nera come le strisce della sua veste,
che gli conducono i sogni verso quella parte.
Yossel siede tra noi, racconta i suoi sogni
che sono gremiti di occhi neri e ardenti.
E noi, maturati prima di lui, li ascoltiamo tutti
e li disperdiamo dinnanzi agli uccelli.
Da La notte tace. La Shoah nella poesia ebraica
a cura di Sara Ferrari (Belforte, 2010)