“Ministro Carlo Calenda, glielo chiedono i bambini di Genova: non trasformi la città in una camera a gas”
Egregio Ministro allo sviluppo economico Carlo Calenda,
sono Roberto Malini, scrittore, educatore e difensore dei diritti umani. Ho appena incontrato alcune classi delle scuole primarie e secondarie, qui a Genova dove vivo. I bambini, come Lei ben sa, sono in grande ansia per l’arrivo della nave con il carbone che alimenterà la vecchia e obsoleta centrale nel porto della città. Uno dei bambini soffre di una grave forma di asma e i genitori vorrebbero trasferirsi per evitargli il calvario delle esalazioni emesse dalla centrale: arsenico, mercurio, piombo, cadmio e tanti altri metalli velenosi, concentrati nel particolato primario e secondario, nelle polveri sottili che i bimbi saranno costretti a respirare se, in extremis, non prevarranno umanità e buon senso.
Però il Suo Ministero ha attuato la decisione in fretta e furia, senza neanche dare tempo ai più deboli di organizzare una fuga verso località più salubri. Lei sa bene, Ministro, quali effetti provocherebbe l’emissione del vecchio impianto nell’organismo dei bimbi asmatici. Quando desidera, possiamo farLe incontrare numerosi medici e anche alcuni piccoli malati, che ora tremano sentendo le notizie sull’impianto Enel.
I bambini, ministro, vedono la centrale come un mostro pronto a far del male a loro e ai loro cari ed è proprio così. A Genova ci sono tante persone che si stanno impegnando, rivolgendo appelli in ogni sede e informando la cittadinanza, per evitare che si compia questa violazione del diritto alla salute e alla vita. Sono persone buone che non hanno il Suo potere, Ministro: ma sono tante voci e portano argomenti che dimostrano come la decisione del Suo Ministero non sia orientata al bene delle persone, ma ad altri valori, che - guardando negli occhi i bambini - non si posssono condividere.
Se Lei ha dei figli, se Lei ha persone intorno a sé a cui vuol bene, receda dal Suo proposito e non trasformi Genova in una camera a gas. Da parte nostra, ci impegneremo con oggi energia, con fede e amore per dire no a quell’orrore. Tuttavia, siamo convinti che in ogni essere umano, anche in quelli che posseggono il potere, ci sia un’anima e il respiro della bontà. Ci pensi, prima che dal mostro esca il primo fiato velenoso.
Con tanta speranza,
Roberto Malini
Genova, 25 gennaio 2017