5. Mi chiesero perché davo così importanza al vocabolo “continuità”. In un'aula universitaria mi sembra importante lasciare al pensiero la libertà totale, mi affascina la simbologia, essa ha dentro di sé la verità del sogno dell'uomo: ma è il sogno che l'uomo sa trasformare in reale a rendere interessante la vita. Stavo disegnando una chiesa per un quartiere periferico di Sondrio, spiegai a chi mi aveva posto la domanda che, per dare forma credibile al pensiero occorre studiare attentamente la storia, il disegno era per un concorso d'architettura, il bando chiedeva un complesso sacro con chiesa, teatro, sala riunioni e alloggi per sacerdoti e suore, un luogo importante per dare un volto alla città. Mi diverte lasciare alla fantasia il compito di guidare la matita, reputo importante non seguire imposizioni di sorta che sempre stanno racchiuse nei dogmi, mi diverte entrare nel tempo passato per trovare in esso il futuro che sempre si basa su quello che è stato. Un colombo sedusse una ragazza ebrea per far nascere l'uomo Dio che avrebbe cambiato la storia, Zeus assunse le sembianze di cigno per sedurre Leda non tanto per cambiare la storia ma perché quella donna gli piaceva moltissimo. Il divino e l'umano si fondono nella realtà che ha costruito cupole immense e templi perfetti, il simbolo sa costruire bellezza se a lui diamo fiducia, il dogma impone la forma perché teme che l'ignoranza non sappia capire la simbologia, l'architettura dovrebbe servire a far crescere l'uomo per renderlo idoneo a comprendere il simbolo. Solo gli artisti sanno le regole che eludono il dogma restando entro il dogma ma l'oggi non chiede all'architetto di essere artista: le chiese assomigliano a capannoni in cui la fede non si trova a suo agio, la continuità negata dà questi risultati.
Giuseppe Galimberti
Disegni per raccontare il pensiero di un'epoca
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