Carlo Manzoni
Ti spacco il muso, bimba!
Sensoinverso Edizioni, pp. 135, € 14,00
Non crediamo di cadere nel luogo comune se diciamo che molto spesso le cose belle e insolite stanno dove meno te le aspetti. Questa regola – nel campo editoriale – viene quasi sempre confermata dalla piccola editoria di progetto. Sensoinverso di Francesco Dell’Olio, per esempio, ha lanciato una collana interessante come “Italia Nascosta” della quale abbiamo già apprezzato un documentato saggio sui fumetti Bianconi, Salvatore Giordano – Da Braccio di Ferro a Provolino – scritto partendo dal seguito blog Retronika. Ora Dell’Olio si spinge oltre, va a recuperare un grande scrittore del passato, quel Carlo Manzoni (1909 - 1975), già autore Rizzoli, punta di diamante della rivista Il Candido di Guareschi, umorista sottile e raffinato, dal tratto surreale e parodistico. Ricordiamo Manzoni inventore del signor Brambilla, satira feroce dell’italiano medio ai tempi del boom, ma anche del signor Veneranda, come della critica bonaria ma pericolosa al Presidente della Repubblica vinaio Luigi Einaudi.
Ti spacco il muso, bimba! fa parte dei romanzi dimenticati di Manzoni, e solo per questo sarebbe benemerita l’attività di Dell’Olio, che è anche scrittore, e quando scrive racconti pare ispirarsi molto allo stile surreale dell’autore milanese. Provate a leggere Amore incompatibile (Historica, 2016), di cui bisognerà parlare vista la bontà dell’opera, forse la più matura del giovane editore ravennate. Tornando a Manzoni, c’è da dire che la sua vena umoristica frequentò anche il giallo, inventandosi un detective privato come Chico Pipa – un poliziotto che fa il duro – dotato di un assistente canino come Gregorio Scarta – un socio con la coda – e circondato da una ridda di comprimari surreali, tra i quali nel romanzo che abbiamo letto ricordiamo una vedova copiativa. Personaggi straordinari che sembrano made in USA e invece quasi, chiosa beffardamente Manzoni. Un’Italia nascosta quella che racconta Manzoni, un’Italia dove funzionava la narrativa di genere, dove la gente affollava i cinema e non solo per mangiare pop-corn, dove si leggevano ancora libri per puro divertimento e si faceva la fila per comprare fumetti. Era un’Italia migliore, più colta e piena di entusiasmo, non esisto a dirlo, con i suoi difetti ma di gran lunga superiore a quella che ci è dato in sorte vivere e sopportare. Nessuno si sarebbe sognato di andare al cinema o a teatro con un attrezzo luminoso acceso da consultare a ogni pie' sospinto mentre gli attori recitavano. Poi c’erano il terrorismo, le bombe, gli opposti estremismi, la politica dei maneggioni, certo. Ma in certi campi non è che adesso stiamo meglio.
Sensoinverso fa tornare in libreria un grande del passato, rinvigorisce il giallo comico che una volta andava alla grande anche al cinema, tra Tomas Milian e Luc Merenda, Fernando di Leo e Sergio Corbucci, per tacere di Amendola, Castellano, Pipolo e chi più ne ha più ne metta. Speriamo che il pubblico disattento e incapace di scegliere, costruito da questa Italia così depressa e perduta se ne accorga. Noi ci crediamo poco, ma d’altra parte siamo qui per consigliare…
Gordiano Lupi