25 anni fa, il 6 febbraio 1992, ci ha lasciati David Maria Turoldo, nato il 22 novembre 1916 a Coderno, un paesino del Friuli. Religioso dell’Ordine dei Servi di Maria, è stato un uomo di Dio, antropologo, poeta e profeta.
Scrisse: Finalmente ho disturbato / la quiete di questo convento / altrove devo fuggire / a rompere altre paci nel 1948 (l’anno in cui nacqui io, Carlo Forin) come narra Giancarlo Pani nel numero di La Civiltà Cattolica del 24 dicembre 2016.
Scrisse anche: «Dio è l’Essere per l’uomo. E l’uomo è il più bell’albero che liberamente cresce nel suo giardino.
Uomo, albero di Dio,
dalla sua stessa vita
spinto a fiorire…
in Diario dell’anima».1
Tradusse il salmo 144, “Alberi in pieno vigore”
Invece alberi in pieno vigore
per te siano i nostri figli,
ben piantati in lor giovinezza
e colonne angolari le figlie,
ornamento regale alle case,
mentre tu colmi i nostri granai;2
L’archeologia del linguaggio mi ha insegnato l’espressione zumera: Amu: -Io sono- detto da Dio.
Turoldo scrisse sul potere religioso:
Non c’è nulla nella prassi di così intrecciato e legato come il fatto religioso ed il fatto di potere; credo che la forma più sottile ed estesa e compatta di dominio sia quella religiosa. Non c’è nessuna dittatura che possa essere paragonata alla dittatura di carattere religioso, perché essa invade la coscienza. […] Quando io mi impossesso della verità, quando io mi impossesso di Dio e pretendo che il mio Dio sia migliore del tuo, da qui appunto si scatena tutto il dominio…E questo è di una gravità enorme.3
Turoldo tradusse il Salmo 149, Ma ora mettete via la spada, dedicato agli Hashidim, i guerrieri di Dio:
Alleluja! Al Signore cantate!
Un canto nuovo levate al Signore,
dei Hashidim la lode in assemblea.
[…]
cantino ebbri i Hashidim alla Gloria
gioia l’inebri sui loro giacigli,
le loro gole prorompano in canti
e nelle loro mani la spada a due tagli!
Tutti a fare vendetta degli empi
e a punire le genti superbe:
i loro capi legare in catene
e i gerarchi con ceppi di ferro. […]
Questo è un alleluja di vittoria sanguinosa! Uguale a Violenza e Islam di Adonis.4 Tuttavia:
Amu, col sema di '-Io sono- detto da Dio' in zumero 4000 anni fa si trascrive oggi Amo col significato del verbo amare al presente.
Dal punto di vista moderno, Amo è il verbo di Dio, che ama in tre persone, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Dio è ed ama. A.m.u è in tre lettere.
a
n., water; watercourse, canal; seminal fluid; offspring; father; tears; flood. [A archaic frequency].
Interj., alas!; oh!; ouch!5
Faremo distinzione tra l’acqua, a, ed il liquido seminale, a1.
m
a verbal prefix theorized to be a ventitive element, indicating motion towards the deictic center.6
u
ten (cf.: ha3).
Emesal dialect for lugal and en, ‘lord, master; lady; king’.7
Il Figlio Gesù è la misericordia del Padre.8 Ha il nome zumero di GESH.BU,9 ‘Albero. (di) conoscenza’, che si può leggere GESH.UB, ‘Albero. (del) cielo’, e GESHU.BI, ‘tutto ciò che è di biGESHU (senza accento)’.
Ho esaminato su Agorà magazine il nome Tiziano.
Riassumo:
titus, -i titi sunt columbae agrestes; cfr., ‘teta’: -columbas quas vulgus tetas vocant- (Giovanni Semerano, Le origini… Dizionari).
Il nome Ti.izi.anu narra dunque:
ti
side, edge; rib; chest, torso; arrow (cf., te, gisti, di3, dih, and til3 [vita nds] [TI archaic frequency].
Vel titi, ‘colomba’;
izi [NE]
fire; fever (cf., iz-zi) (NE archaic frequency).
an
n., sky, heaven; the god An; grain ear/date spadix (cf., a2-an) (‘water’ + ‘high’) [AN archaic frequency].
v., to be high.
adj., high; tall.
prep., in front.
Tiziano è oggi colomba di fuoco dal cielo. San Colomba di Iona, abate irlandese del VI secolo, fu capace di scatenare una guerra con tremila morti, scomunicato e redento, con fondazione di 52 monasteri. Una colomba di fuoco, che terminò il 9 giugno 597 con lo scritto: -Io mi fermo qui. Un altro scriverà il resto.10
Io posso narrare, con Giancarlo Pani,11 il canto di lode di fine-vita di padre Turoldo:
Quando a p. Turoldo è stato diagnosticato il cancro, il suo grido di lottatore si è trasformato, paradossalmente, in canto di lode e di adorazione per quel Dio che lo ha sempre inquietato e affascinato. Come si fa ad accettare i suoi piani misteriosi, quando sembra che Dio giochi con te, ti fa piangere e disperare? Anche allora il suo canto esplode imprevedibile: E non cercare,/ perché nulla è da capire: è solo Amore,/ e non ragiona [D.M.Turoldo, Nulla è da capire, in Nuovo Lazzaro dell’amore, cit. 664]. Ai Canti ultimi p. David ha dato una firma personale meravigliosa: La vita che mi hai ridato/ ora te la rendo nel canto [Canti ultimi, Milano, Garzanti, 1991, 11].
Carlo Forin
1 Edizioni San Paolo, Milano, 2003, seconda ediz. 2006: 23.
2 I Salmi, Edizioni San Paolo, Milano, 2015: 492.
3 David Maria Turoldo, “Oltre la notte” in: Raniero La Valle, Prima che l'amore finisca, Ponte alle Grazie, 2013: 207.
4 Adonis, Violenza e Islam. Conversazioni con Houria Abdelouahed, Guanda, Milano, 2015.
5 John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Logogram Publishing, Los Angeles, 2006: 1.
6 Ivi: 165.
7 Ivi: 283.
8 Walter Kasper, Misericordia, Concetto fondamentale del vangelo. Chiave della vita cristiana. Queriniana, Brescia, 2013.
9 John Alan Halloran, op. cit.: 97.
10 Pietro Bargellini, Mille Santi del giorno, Vallecchi, Firenze, 2007: 323-324.
11 Giancarlo Pani nel numero di La Civiltà Cattolica del 24 dicembre 2016.