Venerdì , 22 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Nave Terra > Ordine di farfalla [15-23]
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Vittorio Bellavite. Auguri con una vignetta su papa Francesco e un testo di Paolo De Benedetti
23 Dicembre 2016
 

Da anni invio come auguri di Natale una canzone o un video. Ma quest’anno mi sembra giusto diffondere (e noi accogliere nella rubrica di C. Forin, ndr) una lezione sulle origini e il significato del Natale del nostro fratello Paolo De Benedetti che ci ha lasciati pochi giorni fa. Era un grande amico e maestro di noi tutti.

Un caldo augurio di un Natale evangelico sereno a voi e ai vostri da parte di tutti e tutte di Noi Siamo Chiesa. (Vittorio B.)

 

 

 

Che significato ha la scelta di Isaia per il Natale

 

Prima del IV secolo, la festa di natale non era celebrata: essa non ha alle spalle una festività ebraica, come invece l’hanno le celebrazioni più antiche (la festa settimanale, pasqua e pentecoste), ma una solennità pagana, il “natale del Sole invitto”, del dio che riemerge luminoso dalla oscurità del solstizio invernale. Rappresenta dunque, se non la prima, la più vistosa iniziativa non biblica della chiesa dei gentili, e può essere paragonata alla cristianizzazione delle basiliche e dei templi, o della filosofia. Ma proprio l’antefatto pagano, la cui sostituzione o consacrazione potrebbe essere stata dettata da preoccupazioni pastorali o da propositi di opposizione, forniva un tema, quello della luce, che permetteva a sua volta un reinserimento della festa cristiana nella tradizione biblica. Non si può dire se a ciò abbia contribuito qualche ricordo della chiesa giudeo-cristiana relativo alla festa giudaica di Hanukkà (= dedicazione), detta anche “festa delle luci” (Giuseppe Flavio, Antichità XII,7,7), che cade press’a poco nello stesso periodo di natale, commemora la riconsacrazione del tempio a opera di Giuda Maccabeo (1 Maccabei 4,36 ss.) e si celebra con una grande luminaria del tempio.

Il tema della luce, nella liturgia natalizia, è legato a tre fonti, in parte intrecciate: le letture di Isaia, i vangeli di Luca, e l'idea giovannea del Verbo, associata a quella di "gloria" (ebraico kavod) o manifestazione di Dio, già giudaica, e da Giovanni inserita in una vera teologia della luce.

La combinazione di questi elementi in una liturgia che, nella sistemazione di natale datate da Leone I papa, rispondeva a diverse preoccupazioni dogmatiche, che, nella recente riforma, ha avuto qualche ritocco, non è schematizzabile facilmente: si potrebbe ulteriormente precisare che la luce è accompagnata dall’uso di termini come “apparire” e “vedere”. Le letture di Isaia hanno dunque il significato di adempimento messianico culminato nell’apparizione di colui che illumina gli uomini. L’opposizione luce-ombra, che si legge per esempio nella prima lettera della prima messa, ha la caratteristica unica, in confronto alle religioni e alle filosofie dualistiche, di essere finita e superata proprio nel mistero del natale.

I cristiani partecipanti al culto natalizio sapevano che, come dice Giovanni (I lettera 1,5) “Dio è luce”, e (Giovanni 1,9 e 2,12) Cristo era la luce vera del mondo: perciò i testi di Isaia suonavano loro come un esplicito e gioioso annuncio di Cristo. Tra gli oracoli del Deuteroisaia ce c’è uno, non usato a natale ma ripreso dall’Apocalisse (21,23), che permette di capire il significato più autentico che hanno le odierne letture profetiche (a cui si devono aggiungere i responsori della seconda e terza messa e l’alleluia della terza):

Per te non sarà più il sole luce di giorno,

né lo splendore della luna ti illuminerà:

ma il Signore ti sarà luce sempiterna,

è il tuo Dio sarà il tuo splendore.

Non tramonterà più il tuo sole

E la luna non scomparirà:

perché il Signore ti sarà luce sempiterna

e avranno fine i giorni del tuo lutto. (Isaia 60,19-20)

È il rovesciamento delle parole dette da Dio a Mosè: “Nessuno può vedere me e vivere” (Esodo 33,20), compiuto dall’apparizione della Gloria che, come riferisce il vangelo della prima messa parlando dei pastori, “li avvolse di luce”.

Gli altri due nuclei di Isaia sono la nascita di un pargolo (prima messa) a cui il profeta attribuisce i titoli divini di Consigliere, Dio forte, Padre sempiterno e Principe della pace; e, nella terza e specialmente nella seconda messa, la “venuta” espressa con uno stile e uno spirito che è quello del Cantico dei Cantici e di alcuni salmi: cioè regio-nuziale. Il regno o lo sposalizio sono due modi biblici di designare l’alleanza: alleanza che con la luminosa manifestazione del Messia è entrata nella sua maturità escatologica.

Da queste considerazioni risulta evidente come, in armonia con l’uso liturgico orientale, natale ed epifania dovrebbero essere considerate unitariamente l’accoglienza festosa della luce e della gloria in cui termina l’attesa profetica.

 

Paolo De Benedetti

(Da Servizio della parola, Queriniana, Brescia, 1987 - tratto dalla newsletter di BIBLIA onlus n. 7/2016 e ripreso da Tempi di fraternità)


Articoli correlati

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 1 commento ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy