Obiezione di coscienza alla sperimentazione animale I tuoi studi e il tuo lavoro possono non macchiarsi di sangue
13 Dicembre 2016
COSA SUCCEDEVA PRIMA DELLA LEGGE 413/93
In Italia fino all’approvazione della Legge 413/93 la pratica della dissezione di animali da laboratorio era parte integrante obbligatoria del curriculum di studenti universitari intenzionati a diventare medici o ricercatori nel settore sanitario, tecnici e infermieri.
Cani e gatti, topi e altri roditori, capre, maiali, furetti, conigli, scimmie africane e americane, pesci erano vittime di esperimenti dimostrativi effettuati dai docenti e di “esercitazioni pratiche” degli studenti.
COSA PUOI FARE OGGI
Non c’è bisogno di animali per insegnare i princìpi della medicina e della biologia agli studenti universitari. Nel 2006 l’85% delle facoltà di medicina statunitensi e canadesi aveva già eliminato i laboratori didattici con animali. POSSIAMO FARLO ANCHE IN ITALIA! Contribuisci avvalendoti del diritto che la 413/93 ti garantisce:
Art. 1. Diritto di obiezione di coscienza
I cittadini che, per obbedienza alla coscienza, nell'esercizio del diritto alle libertà di pensiero, coscienza e religione riconosciute dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e dal Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, si oppongono alla violenza su tutti gli esseri viventi, possono dichiarare la propria obiezione di coscienza ad ogni atto connesso con la sperimentazione animale.
Art. 2. Effetti della dichiarazione di obiezione di coscienza
I medici, i ricercatori e il personale sanitario dei ruoli dei professionisti laureati, tecnici ed infermieristici, nonché gli studenti universitari interessati, che abbiano dichiarato la propria obiezione di coscienza, non sono tenuti a prendere parte direttamente alle attività e agli interventi specificamente e necessariamente diretti alla sperimentazione animale.
COSA SI PUÒ FARE DI PIÙ
Oggi possiamo sostenere con sempre maggiore convinzione i metodi di ricerca alternativi alla sperimentazione su animali: conferenze e materiali scritti, video e programmi virtuali interattivi, cura di pazienti con la guida di un insegnante e partecipazione alle operazioni chirurgiche, nonché simulatori interattivi eprogrammabili di pazienti umani, modelli umani in vitro, epidemiologia, studio dei pazienti, autopsie e biopsie possono garantire risultati finalmente attendibili a ricercatori, docenti e studenti.
La ricerca senza animali è dunque già una realtà e potrà essere potenziata grazie a iniziative come quella di Ragusa, dove il 27 ottobre 2016 è stato presentato il progetto “Il Parco Scientifico di Salipetra” Irse-Sesp (Istituto di Ricerca Scientifica Etica/Salipetra Ethical Science Park), sviluppato dall’associazione di promozione sociale CeBioFF per promuovere nuove tecniche di ricerca scientifica e per esprimere la volontà che questo obiettivo possa essere raggiunto attraverso azioni etiche.