Il risultato del Referendum è chiarissimo: il NO ha ottenuto il 59,11% e il SÌ il 40,89% ed è anche chiarissimo che il principale sconfitto è Renzi.
Analizzando questo risultato, politici, opinionisti, giornalisti… tutti cercano di inquadrare in maniera univoca e chiara la realtà del nostro Paese.
Sinceramente mi sembra uno sforzo nobile, ma che non produce nessun risultato credibile. Infatti, secondo me, quello che caratterizza la realtà è una profonda confusione, nel senso di una situazione intricata, contraddittoria e che nessuno riesce a dipanare.
Confusione fin nell’espressione del voto: per il SÌ si sono schierati uomini di sinistra e gente come Briatore. Per il NO si sono schierati CasaPound e Sel.
Confusione nei Partiti e negli schieramenti politici attraversati da profonde divisioni e contrapposizioni, che per di più mutano linea e dirigenti in continuazione.
Confusione di lingue, razze, religioni e costumi di una società che diventa sempre più multietnica.
Confusione istituzionale con l’assetto dello Stato e degli Enti Locali incerto e messo quotidianamente in discussione.
È come se in Italia, per usare un esempio che ci tocca da vicino, fosse attivo un sisma politico, economico e sociale che fa tremare tutto in continuazione, creando una sensazione e una realtà di profonda insicurezza e di assoluta incertezza. Un sisma che purtroppo dura da troppo tempo anche se l’ultima scossa è stata fortissima…
Questa lunga e sofferta fase di crisi di transizione, che brucia leader in continuazione come pop corn, non sembra trovare assestamenti, stabilità, equilibrio.
Così, alle volte le parole chiare fino all’ingenuità del Papa sembrano un lenimento a questa confusione… Oppure si spera nella saggezza di Mattarella per fronteggiare la crisi di Governo e diradare la nebbia.
Per quello che riguarda il nostro Paese, questa confusione mi sembra sia stata evidenziata ed accentuata, dal Referendum, anche al di là del suo risultato.
E la mia super pessimistica convinzione è che la confusione produrrà come conseguenza di avere in Italia un Governo del M5S o uno di destra, che per me è un gravissimo rischio e lo è soprattutto per un Paese in crisi.
Credo che questa situazione andasse prevista e evitata, altrimenti a che serve la politica?
In questo senso credo che, per quanto riguarda la parte politica a cui appartengo, abbiano sbagliato sia coloro che hanno voluto questo Referendum (Renzi in testa) come rafforzamento delle proprie posizioni, sia coloro (D’Alema in testa) che non hanno avuto la pazienza e l’intelligenza di non far precipitare la situazione. E per di più oggi nessuno accenna a un minimo di autocritica…!
Ora per la sinistra sarà molto difficile riparare a questi errori!
SPERO VIVISSIMAMENTE DI SBAGLIARMI!
Renato Pasqualetti