E tutti quelli per il SÌ ad andargli dietro, ripetendo la catastrofica previsione, atto unico di megalomania straripante. Tutti tranne Paolo Sorrentino e il critico Antonio D’Orrico che per mesi e mesi non fece altro che lodare quello che per lui era un capolavoro assoluto: Hanno tutti ragione, primo libro di Sorrentino. Quel libro e il martellamento micidiale di tutti i confronti televisivi tra le ragioni del No e quelle del SÌ, devono aver ispirato a Giannelli, la solita vignetta eccellente: un frastornato uomo qualunque, spiega alla moglie che ha deciso di votare sia SÌ che NO, appunto perché convinto che abbiano tutti ragione.
Ma torniamo alle minacce di Renzi. Iniziò con la celebre “Se vince il NO, torno a casa”. Che sottintendeva “… e saranno cavoli vostri!” Rincarava la dose la sua occhicerulea ventriloqua, Elena Maria Boschi, prospettando uno scenario addirittura peggiore: “Se vince il NO, vado a casa anch’io!” Ohibò! E se uno li preferisse tutti e due a far danni a casa loro? Accortisi che molti, propensi a votare SÌ, dimostravano d’essere sempre più tentati dal NO, sperando che fossero coerenti con i minacciosi propositi, la Boschi non ha più toccato il tasto, rimangiandosi quindi l’allettante affermazione e il Baby-Turbo-Presidente ha prospettato un nuovo terrificante scenario: “Non sono disponibile per governicchi…, quindi rischiate di beccarvi un governo tecnico che aumenterà le tasse!” E tutti a tremare di paura per il futuro del nostro Paese. Prospetta sfracelli anche il navigatissimo Casini, ripetendo che se vince il NO, l’accozzaglia che lo compone, non sarà capace di fare un governo! Quindi siamo allo scacco matto datoci dal Baby-Turbo-Presidente che ha surclassato, in quanto a regali, Befana, Babbo Natale e Achille Lauro (per i più giovani: armatore napoletano, famoso anche per i pacchi di pasta che elargiva in prossimità di elezioni politiche in cui era candidato). Renzi &C non possono negare che la loro aggregazione “trasversale” sia eterogenea, variante educata ed edulcorata di accozzaglia, (rosiconi, malpancisti, cuperliani, renziani, verdiniani, alfaniani, casiniani, casinisti, ecc.) ma, ripetono in coro, è l’unica che può governarci, per altro, a sentir il Turbo- Comunicatore, in modo ottimale. Quindi, ovviamente, come nessun’altra accozzaglia, anche monocolore tipo vecchia DC (quei famosi monocolori “variegati”, fatti di politici che si sarebbero accoltellati). Perché, non dimentichiamolo mai, di noi è stato detto “Un italiano un’idea, due italiani due idee, tre italiani un partito!” Tre per garantire destra, centro e sinistra.
Quindi Renzi-Flauto magico, che ritiene il pensiero del Gran Consiglio del suo Cerchio Magico più importante di quello della Consulta, ripete ossessivamente: “Un governo con berlusconiani, pentastellati… accozzaglia confusa attorno a Grillo, Salvini e Meloni? Impossibile! Lo spread risalirebbe come e più di quando andavamo a picco con Berlusconi. Dovremmo uscire dalla UE. Addio finanziamenti alla Campania di De Luca, addio regalie a pioggia, addio addirittura ai concorsi universitari (voce del 25/11). Sarebbe la paralisi, l’oscurantismo, il ritorno alle tasse dei governi tecnici, ai lacci del Medio Evo, vedi sentenza della Consulta contro la Madia, che non consente di liberarci di una burocrazia opprimente. La bocciatura della Madia mette in dubbio gli aumenti agli statali, la loro assunzione. Il Financial Times scrive che, se vincesse il NO, otto banche italiane fallirebbero e, aggiungono i renziani, potrebbero scatenare un effetto domino. Sarebbe una catastrofe biblica. Secoli senza riforme, con la Costituzione più assurda del mondo! Con due Camere dedite al bivacco e al ping-pong! Allora Napolitano, pardon, Mattarella, sarebbe costretto a pregarmi di fare un rimpasto e un governicchio. Ma toh! Mi si consenta, – gesto dell’ombrello – ‘un son nato pe’ cosucce! Attenti Italiani! Italiani oltre i monti e oltre oceani, un giorno solenne sta per scoccare nella storia della Patria. Abbiamo pazientato abbastanza! Per troppi, davvero troppi anni abbiamo aspettato! Io aspetto da quando son nato! Io crescevo mentre si stringeva attorno a noi sempre il cerchio dei contrari al cambiamento, al nostro progresso. ORA BASTA!!! Il 4 dicembre 40 milioni d’italiani, una sola idea, un’unica determinazione, un solo corpo, seppelliranno, con la manifestazione più importante che la Storia ricordi, i rosiconi, i disfattisti, i gufi, i corvi, i malpancisti, quelli dell’accozzaglia del si-può-fare-meglio-perciò-continuiamo-a-non-far-nulla. L’accozzaglia del NO, direbbe De Luca che li possino accidere tutti quanti, non ha capito che senza di Me, verrebbe il Diluvio Universale, come dicono Obama, la Clinton, il mi’ babbo, a destra, a manca e come scrive perfino la stampa estera”.
Con aria desolata, De Mita rivolto al moderatore Mentana, ha concluso il match col Turbo-Presidente, confessando “È irrecuperabile!” e, diretto a lui, “Sei patetico. Non conosci la storia, ti disinteressi del futuro, pensi solo al presente, che fai coincidere con i tuoi interessi. Hai tanta di quell’arroganza che prima o poi la pagherai”. Ma un’altra cosa, detta da De Mita, colpisce per il suo significato paradossale. “A Nusco la gente mi dice: Presidente, che bei tempi quando i politici parlavano difficile!” E sì, perché era meglio addebitare alla propria ignoranza il non riuscire a capire certe discussioni e certe risse politiche. Con Renzi camicia bianca, che come Grande Comunicatore ha superato il suo Maestro Berlusconi, con Grillo, De Luca e tanti altri, la politica è uscita dai bar per entrare a Montecitorio e nelle nostre case. L’ultima di Grillo, di pochi giorni fa: Renzi è una scrofa ferita che morde.
“Vabbe’ ma se vince il NO, cosa consiglieresti di fare a Napolitano, pardon a Mattarella?” Be', come fantapolitica mi piacerebbe fare come nel gioco dell’oca, tirando in ballo il detto “chi di spada ferisce, di spada perisce”. Consiglierei a Napolitano, pardon, a Mattarella, di incaricare Enrico Letta, il pugnalato famoso per l’ormai storica affermazione renziana “Stai tranquillo, Enrico” quasi contemporanea alla pugnalata. E consiglierei a Letta, un nanosecondo prima di accettare l’incarico, di dire a Renzi, “Stai tranquillo, Matteo!” Ma, parlando seriamente, ci sarebbe l’ottimo Bersani a cui il PD deve gli eletti che ora siedono in Parlamento, tolto ovviamente il folto gruppo di quelli che sono andati a soccorrere il sempre più evidente vincitore. Poi ci sarebbero Franceschini, Cuperlo, Casini… “Casini? Ma scherzi? Non ha detto sempre d’essere alternativo alla sinistra?” Certo che lo diceva… e potrebbe ripeterlo anche adesso. È alternativo a Fassina e a tutti quelli che son rimasti quasi comunisti. Ora c’è solo Berlusconi che continua a chiedere voti… per non far vincere i quattro gatti rimasti comunisti o quasi. Almeno dicesse di voler sconfiggere la Nuova Balena Bianca che, come la gloriosa vecchia, tra correnti e spifferi suoi e continui arrivi in soccorso del vincitore, si avvia a contenere rappresentanti di tutto l’arco costituzionale e anche chi era al di fuori. Berlusconi deve sconfiggere la Nuova Balena Bianca che ha già trangugiato parte dei suoi. Insomma, lo spettro che agita Berlusconi è che Renzi, dopo averlo surclassato come Grande Comunicatore o Affabulatore, passi alla Storia anche come il Grande Fagocitatore che fagocitò pure il suo creatore. Che destino, avere il Delfino tra gli ex e post-comunisti!
Paolo Diodati