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Chiara Moscatelli. Un esempio di turismo religioso in Liguria: la Via dei Santuari
15 Novembre 2016
 

Santiago de Compostela, Lourdes sono solo alcuni dei grandi viaggi spirituali che facilmente vengono in mente a chi sente l’accezione “turismo religioso”. Ma cosa è veramente questa tipologia turistica? È facile cadere in confusione e confondere il turismo religioso col pellegrinaggio: per definizione, infatti, quest’ultimo è il movimento di persone che come scopo hanno la ricerca della spiritualità e la devozione verso ciò che è divino; contrariamente a questo, il turismo di inclinazione religiosa è un’attività che è mossa dall’interesse di visitare luoghi sacri, ma fine ultimo sono lo svago e l’attività ludica, tanto che questo diventa una sotto-categoria del turismo culturale.

L’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche (Isnart) riferisce che il turismo religioso riguarda l’1,5% dei flussi turistici in Italia annuali, ed è così composto: il 2% è costituito da stranieri e l’1,1% da italiani, contando 5,6 milioni di presenze turistiche totali. La maggior parte, dunque, sono stranieri, circa il 60%, e quasi la totalità di questi proviene da Paesi europei (il 45,3% sono europei, il rimanente 14,9% extra-europei). Inoltre l’identikit del turista religioso e è il seguente: il 41,4% ha tra i 30 ed i 50 anni, il 44,4% organizza il viaggio attraverso tour operator ed agenzie di viaggio. La maggior parte predilige compiere il viaggio assieme al proprio partner; due altri gruppi di turisti abbastanza considerevoli invece (il 20% il primo e 19% il secondo) decidono per un viaggio di gruppo, ovvero un tour organizzato e l’altro gruppo per viaggiare con amici. Solo una piccola parte decide invece di compiere il viaggio assieme alla famiglia o da solo (rispettivamente il 13,3% e il 9,8%).1

Il turismo religioso si compone di molte sfaccettature: si possono fare escursioni di trekking in mezzo alla natura o passeggiare alla scoperta di città e piccoli paesi. Sempre più di moda, tuttavia, sono le attività all’aria aperta in mezzo alla natura, come il trekking ed il running, concentrate prevalentemente nel periodo estivo. Queste nuove tendenze seguono quel bisogno del ritorno alla lentezza di cui si diceva in un precedente articolo: il nostro mondo, così caotico, ci richiede sempre più di vivere a gran velocità. In contrapposizione nasce un nuovo turismo, che rivendica la necessità di uscire dalla schizofrenica routine, per rallentare.2

Il turismo religioso può in parte inserirsi in questa nuova tendenza, nascono infatti circuiti destinati al trekking con un’inclinazione a questa tipologia turistica.3 In Liguria, ad esempio, il Consorzio Turistico delle Cinque Terre ha formulato il percorso “Via dei Santuari”, che va alla scoperta di quelli Mariani, molto diffusi grazie ai marinai, che si affidavano e si affidano tutt’ora alla figura celeste della Madonna per la loro protezione nei viaggi in mare.

Il percorso tocca tutti e cinque i borghi delle Cinque Terre (Monterosso, Vernazza, Manarola, Corniglia e Riomaggiore) alla scoperta del luogo sacro che protegge il borgo stesso. La Via dei Santuari è un percorso a mezzacosta abbastanza lungo, che necessita di un buon allenamento: dura infatti nove ore. Il viaggio a piedi si può compiere in una sola giornata o lo si può dividere in tappe intermedie, pernottando in uno degli agriturismi dei cinque borghi. Un’altra alternativa ancora per le coloro che possono o vogliono camminare meno è quella di partire da una delle cinque località delle Cinque Terre per arrivare al Santuario che protegge il luogo. Tutti i sentieri passano per vigneti ed uliveti, con il sottofondo del mare, in un incontro tra arte, natura, cultura, religione e storia.

Se si decide invece di percorrere tutto il tragitto si parte da Monterosso, la cui prima tappa è il Santuario della Madonna di Soviore; da qui è possibile arrivare alla Madonna di Reggio, sopra Vernazza, per proseguire verso Corniglia, dove si trova il Santuario di Nostra Signora delle Grazie. La terza tappa di questo percorso è il Santuario di Nostra Signora della Salute in località Volastra sopra Manarola, che si raggiunge partendo dal precedente santuario di Nostra Signora delle Grazie e imboccando il sentiero fino alle Case Fornacchi. Da qui ci si incammina per la via in direzione di Riomaggiore fino al bivio di Case Pianca, dove si procede per un sentiero che attraversa terrazzamenti, boschi e ruscelli per arrivare prima al piccolo borgo di Porciana e poi a Volastra. La quinta ed ultima tappa di questo percorso è Riomaggiore, che si raggiunge da Volastra con un’antica scala di pietra che raggiunge Manarola. Da lì si può percorrere la Via dell’Amore, giungendo a Riomaggiore, da dove si prende una mulattiera che arriva al Santuario di Nostra Signora di Montenero.4

La Via dei Santuari è un ottimo esempio di attività turistica religiosa: sebbene preveda la visita a luoghi sacri l’obiettivo principale rimane infatti l’attività ludica, rispondendo a quella necessità di lentezza e di contatto con la natura sentita ormai sentita come un’esigenza, per passare qualche ora o qualche giorno lontano dalla caotica “realtà”.

 

Chiara Moscatelli

 

 

Riferimenti

 

Chiara Moscatelli, “Camminando tra turismo culturale, sostenibile e il Parco naturale delle Cinque Terre”, in Tellusfolio.it, 10 febbraio 2016.

Anna Zollo, Turismo religioso: analisi, dati e prospettive future, in Formazioneturismo.com.

ISNART: il turismo religioso genera 5,6 milioni presenze annue in Italia”, in Federturismo.it.

Turismo religioso, percorsi di fede in Liguria tra mari e monti, in Genovaquotidiana.com, 10 novembre 2015.

www.casaperferielaspezia.it/sentieri

www.cinqueterre.it

www.federturismo.it

 

 

1 Per maggiori informazioni: “ISNART: il turismo religioso genera 5,6 milioni presenze annue in Italia”, in sito web Federturismo Confindustria visionato il 12/10/2016.

2 Chiara Moscatelli, “Camminando tra turismo culturale, sostenibile e il Parco naturale delle Cinque Terre”, in Tellusfolio.it, 10 febbraio 2016.

3 Il turismo è tale, come noto, quando prevede almeno un pernottamento in un luogo diverso dal Paese abituale in cui si vive.

Nel caso della Via dei Santuari, se compiuta in una sola giornata senza alcun pernottamento, si deve parlare di escursionismo. Tuttavia, molti stranieri decidono di inserire l’attività del trekking nella loro vacanza ligure. In tal caso si deve parlare di attività turistica vera e propria.

4La via dei Santuari”, in Cinqueterre.it visionato il 12/10/2016.


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