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EveryOne Group. No Premio Hamel 2016 contro il razzismo 
Ma Menzione Speciale a Yaya Touré
06 Novembre 2016
 

Genova – Il Premio “Eddie Hamel”, che riconosce l’impegno di un atleta, una personalità dello sport o un’organizzazione sportiva contro l’intolleranza, non viene assegnato quest’anno. La giuria del Premio non ha ravvisato nel 2016 azioni esemplari contro il razzismo e l’omofobia nel mondo dello sport. Il 2016, al contrario, ha evidenziato un passo indietro nelle politiche sportive contro l’intolleranza, con il caso eclatante della chiusura della task force della FIFA contro il razzismo nel calcio, dopo tre anni di lavoro. Per quanto riguarda l’Italia, attendevamo uno sponsor etico per le attività della nazionale di calcio, ma, al contrario, è stato scelto il network di scommesse Intralot, che di certo non rappresenta i valori di onestà e uguaglianza necessari allo sport per essere esemplare verso i giovani.

La giuria ha tuttavia deciso di assegnare una Menzione Speciale al calciatore ivoriano Yaya Touré (foto), centrocampista del Manchester City e consulente della task force fino alla chiusura inopinata della stessa. Yaya Touré ha infatti espresso con coraggio una posizione netta contro la decisione della Fifa, sintetizzata nelle parole espresse dal campione durante un’intervista rilasciata a La Repubblica: «Quando ho ricevuto la lettera della FIFA in cui mi informavano che avrebbero chiuso la task force anti-razzismo ci sono rimasto malissimo: credo che tutto ciò non abbia senso. Dopo tanti anni in cui il razzismo ha avuto il sopravvento ora arriva questo passo indietro che non mi aspettavo per niente. Spero che ci sia un ritorno sui propri passi perché, in caso contrario, saranno soltanto i giocatori a pagarne le conseguenze. In passato ho ricevuto tanti insulti per il colore della mia pelle, spero che la FIFA ci ripensi».

 

EveryOne Group

 

 

Eddie Hamel, calciatore americano che militò nell’Ajax di Amsterdam dal 1922 al 1930. Fuoriclasse indiscusso, fu il primo di molti calciatori ebrei a giocare nel club olandese. Deportato ad Auschwitz-Birkenau dopo l'invasione tedesca dei Paesi Bassi, il campione fu assassinato dai nazisti nella "fabbrica della morte" il 30 aprile 1943.

Il Premio Eddie Hamel, che ricorda quello straordinario sportivo vittima della Shoah, viene assegnato annualmente dal Gruppo EveryOne per riconoscere i meriti di atleti e personaggi impegnati, attraverso la tematica dello sport, per i diritti umani e contro il razzismo. È giunto alla nona edizione. «Il nostro premio è solo simbolico», spiegano gli organizzatori di EveryOne Group, «ma è sempre stato apprezzato dagli atleti che l’hanno ricevuto. Siamo ovviamente dispiaciuti di non aver identificato, quest’anno, un protagonista dello sport capace di un impegno importante contro la discriminazione, salvo Yaya Touré, che ha preso una posizione importante».


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