Domenica , 24 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Dialogo Tf
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Vuoi votare per il referendum? Io voto SÌ perché... 
di Gianfranco Cordì
17 Ottobre 2016
 

Viene cancellato il vecchio Senato, per questo nella Riforma Costituzionale che ci tocca andare a votare nel corso del Referendum del 4 dicembre vengono messi in discussione ben 47 articoli della Costituzione. Ma che cosa vuol dire mettere in discussione 47 articoli della Costituzione? E che cosa vuol dire abolire il Senato?

Entrando più nello specifico: viene stabilita una nuova composizione dei membri del Senato: non nuove funzioni dei senatori ma un nuovo modo di reclutamento. Con la Riforma Costituzionale che ci tocca andare a votare ci saranno 100 senatori dei quali 95 verranno presi dai Consigli Regionali o saranno i sindaci di alcune città italiane. Il modo attraverso il quale essi saranno eletti sarà definito da una Legge Elettorale Bicamerale. I cinque senatori rimanenti verranno nominati, per la durata di sette anni e non a vita come adesso, dal Presidente della Repubblica.

Non verranno ridotti affatto i poteri delle Regioni. Inoltre si elimina il CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) il che corrisponde alla decurtazione di ben 134 stipendi. Si elimina anche il bicameralismo perfetto. Si riducono inoltre i costi della politica. Si crea ancora una corsia preferenziale per i provvedimenti del governo essenziali per il programma di governo: il voto a data certa.

Si introduce anche il Referendum Popolare propositivo. Si disciplina in modo un po’ diverso da come è disciplinato al momento attuale il referendum abrogativo.

Si introduce una tutela delle minoranze. Si introduce infine la tutela di genere.

Insomma tutta una serie di Riforme Costituzionali che, votando «sì», possono dunque partire. Le ragioni della scelta positiva per questo Referendum appaiono tutte nella volontà di cambiare radicalmente l’assetto del Paese. Dopo intere stagioni politiche passate soltanto a «parlare» di riforme adesso si passa concretamente alla fase dell’attuazione di progetti politici precisi. Sembra che la scelta, fra il «sì» e il «no», stia tutta nella affermazione di una volontà in positivo o in negativo. La volontà (pur con tutte le cose che magari non ci piacciono di questa Riforma) di cambiare le cose per come esse si sono configurate al momento attuale e la volontà (a causa di tutte le cose che non ci piacciono di questa Riforma Costituzionale) di lasciare tutto come è adesso. L’elettore deve chiedersi concretamente: voglio cambiare le cose? NON voglio cambiare le cose? Tutto qui.

Certo non a tutti piace questa Riforma, certo moltissime persone ci trovano dentro moltissimi difetti: eppure questa Riforma Costituzionale (che porta il nome del Ministro Maria Elena Boschi) lo stato attuale delle cose lo mette in discussione. E tutti, proprio tutti, sono d’accordo nel dire che lo stato attuale delle cose non va bene. Dunque l’unica differenza tra chi sceglierà di votare «sì» e chi sceglierà di votare «no» sta tutta nella piccola percentuale delle cose che, pur considerando bene questa Riforma e appoggiandola, giudica che di essa non vadano bene. Ovvero non si contesterà in nessun caso l’urgenza e la necessità della Riforma Costituzionale in oggetto. Semplicemente: la si vorrebbe migliore. Ma questo è come dire: questa Riforma Costituzionale va bene solo che io la modificherei in questo, questo e quest’altro punto. E ciò è legittimo. Ci distingue dunque un cavillo: chi è favorevole alla Riforma, e dunque voterà «sì» afferma che in toto la Riforma va bene; chi è sfavorevole alla Riforma, e dunque voterà «no», dichiara che questa Riforma va bene ma andrebbe emendata.

In ogni caso la Riforma va bene e si devono, finalmente, cambiare le cose. Agli specialisti di Riforme Costituzionali spettano poi gli emendamenti. Ma non dividiamoci su cavilli.


Articoli correlati

  Andrea Massera. 4 dicembre: le ragioni di un No convinto, motivato, determinato
  “Nexus causalis”. Io voto NO perché...
  Enrico Peyretti. Perché è bene votare no a questa riforma
  Andrea Ermano. Se voto “No” casca il mondo?
  “Re-nzi-ferendum”. Io voto NO perché...
  Anche noi vogliamo cambiare: in meglio
  Lucio Garofalo. “Accozzaglie politiche”
  Modeste ma opportune riforme istituzionali, che potranno sempre essere migliorate
  Carlo Forin. L’inferno dei viventi
  Andrea Ermano. Chi dice instabile a chi?
  Enea Sansi. Della tesaurizzazione dei risultati del Refe­ren­dum del 4 dicembre
  I-Lab. Chiavenna: Evento in-formativo sul Referendum costituzionale
  Renato Pasqualetti. Il dato che emerge è la confusione
  A Morbegno e a Tirano incontri pubblici del M5S sul referendum costituzionale
  Referendum: “La par condicio non c'entra nulla”
  Cappato (Ass. Coscioni): “Bloccato servizio Iene su disabili con Renzi”
  Lettera VII. “Elezioni” pro­vin­cia­li: prove tec­ni­che di nuovo Senato
  Il Presidente incarichi Enrico Letta
  Lidia Menapace. Le priorità
  Giuseppe Civati. Il nostro impegno per il no alla riforma costituzionale, e non solo
  Francesco Cecchini. Lorenzoni Anpi e Puppato Partito democratico
  Mario Lucchini. L’inghippo
  Giannelli. Prognosi riservata
  Carlo Forin. È sbagliato il quesito costituzionale
  Paolo Diodati. Renzi all’ultima spiaggia: “Senza di Me… il diluvio!”
  Roberta De Monticelli. Ma perché dici sì a una riforma costituzionale sulla quale sputi?
  Enea Sansi. Referendari e referendum
  Enea Sansi. Combinato (in)disposto
  Lidia Menapace. Esercitare la sovranità popolare: e uno, e due, ecc.
  Le menzogne della Ministra Boschi e del Sen. Mauro Del Barba
  Felice Besostri. Verso il Referendum: Perché No
  Autonomia di Valtellina e Valchiavenna: Vittoria del NO. La parola ora ai cittadini
  Cesare Salvi. Berlinguer e la riforma costituzionale
  Lidia Menapace. Referendum
  Intervallo/ Sillogismi e Casa Pound
  Lidia Menapace. Periodo sismico
  Carlo Forin. Come votano i 'veri' partigiani?
  Giuseppe Civati. Decisamente no, contro le leggende metro­po­li­ta­ne, da qualsiasi parte esse provengano
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 4 commenti ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy