Mercoledì , 04 Dicembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Dialogo Tf
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
“Nexus causalis”. Io voto NO perché... 
di Adriano Angelini
16 Ottobre 2016
 

Io voto No al referendum di dicembre perché la sovranità appartiene al popolo che la esercita... (Art. 1 Costituzione). Et simplex est sigillum veri.

Per globalizzare bisogna sradicare i popoli, per sradicarli serve la guerra che garantisce il risultato di forti emigrazioni di popoli e la loro concentrazione nelle aree industriali: si liberano così ampi territori per servire le multinazionali che vogliono accapparrarsi le principali fonti di energia e le forze produttive, di cui la principale rimane la forza-lavoro (l'uomo-merce), donde ne ricava il profitto o plusvalore. Ma per fare e imporre le guerre, che tra l'altro alimentano l'industria bellica che ora vanta i maggiori profitti, è necessaria la dittatura, il dire Sì al referendum governativo, alla volontà di un capo e di una oligarchia asserviti al potere economico. Per realizzare la dittatura, che si regge sempre sulla plutocrazia, occorre dividere le masse, provocando la guerra tra i poveri, gli uni contro gli altri divisi da piccoli privilegi. Il forte si rivale sul più debole, e il debole su chi è ancora più debole, non per natura, ma per una ingiustizia sociale. Divide et impera!, la legge del potere.

In definitiva a dettar legge non è il governo, ma il mercato, in cui domina il profitto delle multinazionali finanziarie e produttive, i veri protagonisti e fautori delle guerre in corso e quindi della globalizzazione, da cui si aspettano il dominio mondiale. Le forze dell'ordine per lo più sono la gendarmeria del capitale anonimo e internazionale, il cui braccio secolare è la tecnologia inarrestabile e profondamente invasiva. Ieri l'automobile e la televisione, per correre al consumare e al produrre, che dagli anni sessanta sono una tenaglia che corrompe e stritola l'uomo e, degradando la Terra, la priva della fignità. Oggi è il computer, l'intento è sempre lo stesso: manipolare e controllare e quindi dividere l'individuo e le masse.

Ormai il capitalismo mondiale compete con le virtù di Dio, è onnisciente e onnivedente, aspira a diventare onnipotente, ma è per sempre una “tigre di carta”.

Il pretesto a tutto ciò è la sicurezza; dunque si costruisce un nemico che ostacola il progresso, la democrazia, la libertà, la pace ed è il terrorista, il terrorismo, la paura di una alternativa. In realtà si combatte chi difende il proprio territorio dalle speculazioni, chi vuol salvare la propria autonomia, chi dunque ostacola qualsiasi processo di globalizzazione sostenendo l'amor patrio, quindi chi vuol difendere anche la propria lingua e cultura. E questi sono segnati come terroristi e retrogradi, da imbavagliare o ingabbiare.

Come i governi sconfiggono il terrorismo? Fanno del terrorismo in casa e fuori casa, ampliando e legittimando l'oppressione, ipocritamente per la tutela dei cittadini. Se ne ammazzi pochi sei terrorista, ma se molti sei un difensore della pace, uno che combatte contro il terrorismo; la differenza la fa il mezzo bellico. Chi combatte con gli aerei, meglio se senza piloti, vien dal cielo è un angelo, e qui i morti non si contano, chi invece col fucile e a piedi è terrorista, vien dalle caverne. Si sa: chi vince ha ragione!

In nome della sicurezza dunque si erodono tutte le libertà, i padroni diventano benefattori, l'iniziativa privata nata per i propositi più egostici la si stima caritatevole e promotrice di benessere; il contratto sociale diventa superfluo e lesivo, lo si sostituisce con l'atto di lavoro governativo, “Jobs act, passi lo straniero!”, a vantaggio esclusivo dei grandi approfittatori. La diversità di cultura è sospetta, l'uniformità è morale, globale.

Oro si versa ai capitalisti nella speranza che facciano gli interessi dei lavoratori (risata!), le casse dello Stato. Sono proprio gli interessi privati a bloccare crescita e sviluppo. Comicità e satira sono le armi rimaste al popolo, ma all'individuo la risata e la fuga verso l'antica madre Terra, la sola a darci autentica gioia, speranza e sussistenza.

Se è vero che i muri non risolvono, altrettanto vero che autostrade e ponti (salvo il pontefice) non portano democrazia, né libertà, né benessere ai molti, ma degrado e abbandono della Terra. Perché la Terra è degli umili e il superfluo scaccia il necessario, come la moneta cattiva la buona.

 

 

N.B. - Renzi I spiega la sue belle intenzioni, ma non i fatti, la iuris res.


Articoli correlati

  Andrea Massera. 4 dicembre: le ragioni di un No convinto, motivato, determinato
  Enrico Peyretti. Perché è bene votare no a questa riforma
  Andrea Ermano. Se voto “No” casca il mondo?
  Vuoi votare per il referendum? Io voto SÌ perché...
  Anche noi vogliamo cambiare: in meglio
  Lucio Garofalo. “Accozzaglie politiche”
  Modeste ma opportune riforme istituzionali, che potranno sempre essere migliorate
  “Re-nzi-ferendum”. Io voto NO perché...
  Il Presidente incarichi Enrico Letta
  Intervallo/ Sillogismi e Casa Pound
  Lidia Menapace. Periodo sismico
  Giannelli. Prognosi riservata
  Cappato (Ass. Coscioni): “Bloccato servizio Iene su disabili con Renzi”
  Francesco Cecchini. Lorenzoni Anpi e Puppato Partito democratico
  Le menzogne della Ministra Boschi e del Sen. Mauro Del Barba
  Enea Sansi. Della tesaurizzazione dei risultati del Refe­ren­dum del 4 dicembre
  Carlo Forin. L’inferno dei viventi
  Andrea Ermano. Chi dice instabile a chi?
  Lettera VII. “Elezioni” pro­vin­cia­li: prove tec­ni­che di nuovo Senato
  Lidia Menapace. Le priorità
  Giuseppe Civati. Il nostro impegno per il no alla riforma costituzionale, e non solo
  Mario Lucchini. L’inghippo
  Referendum: “La par condicio non c'entra nulla”
  Carlo Forin. È sbagliato il quesito costituzionale
  Paolo Diodati. Renzi all’ultima spiaggia: “Senza di Me… il diluvio!”
  Roberta De Monticelli. Ma perché dici sì a una riforma costituzionale sulla quale sputi?
  Enea Sansi. Combinato (in)disposto
  A Morbegno e a Tirano incontri pubblici del M5S sul referendum costituzionale
  Lidia Menapace. Esercitare la sovranità popolare: e uno, e due, ecc.
  Enea Sansi. Referendari e referendum
  Felice Besostri. Verso il Referendum: Perché No
  Renato Pasqualetti. Il dato che emerge è la confusione
  Autonomia di Valtellina e Valchiavenna: Vittoria del NO. La parola ora ai cittadini
  Cesare Salvi. Berlinguer e la riforma costituzionale
  Lidia Menapace. Referendum
  I-Lab. Chiavenna: Evento in-formativo sul Referendum costituzionale
  Carlo Forin. Come votano i 'veri' partigiani?
  Giuseppe Civati. Decisamente no, contro le leggende metro­po­li­ta­ne, da qualsiasi parte esse provengano
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 1 commento ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.9%
NO
 29.1%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy