Non so perché, da ieri continua a tornarmi in mente un episodio, tra i tantissimi che popolano la mia memoria, dei tempi in cui lavoravo nella primissima redazione del manifesto (quella fatta dal “gruppo storico”). Siccome so che, fino a quando non racconto l'episodio, la memoria resta frenata da un interrogativo che non si placa, racconto, spero che vi divertirà e intanto libererà me dal ricordo ricorrente.
Quando appunto lavoravo al manifesto, avevo un rapporto particolarmente buono e affettuoso con Luigi Pintor, anche perchè avevo fatto amicizia con Leonora e Giaime, suoi due figli.
Di frequente mi arrivavano sulla scrivania ordini del tipo: “dite a Lidia di scrivere dieci righe in dieci minuti sull'universo, stiamo per andare in macchina e c'è un buco in prima”. Facevo quel che veniva richiesto e non ci pensavo più, ma siccome la cosa si ripeté alcune volte, chiesi a Luigi perchè rivolgesse a me e non a Rossana, o Luciana richieste di quel tipo e lui disse: “Tu non sei perfezionista e fai quello che ti si chiede come puoi, Rossana mi manderebbe un paginone geniale, ma due giorni dopo, perfetto... e Luciana sarebbe già in aereo per mandarmi un servizio dal mondo”.
Va bene, è vero, non sono perfezionista e quando mi si chiede qualcosa tendo subito a dire che spero di farcela e mi ci metto. In fin dei conti serve, anche se non dà frutti esimi...
Lidia Menapace