L'infanzia è la più significativa
perché presente e viva.
Da lei man mano ci si allontana
maturando l'hai come età più sana
ove sorge rinascita
tra sorti vicendevoli.
Il primo è fondamento
tornante sentimento.
Tellus Mater prima fons et religio,
ombelical legame
che istinto appaga di sete e di fame.
La religione è un sentimento
nato dal primordiale accadimento:
nascita e nutrimento
in terreno firmamento
ove sole e luna son suoi lumi
che rischiarano la via ai nostri costumi.
L'uomo delle coppelle
mostra la terra madre
circonfusa di stelle
ov'è la casa del Sole, il padre;
della madre simbol Pietra,
fuoco da cui s'arretra
dell'altro, che qui in Tarten ha un viso
che richiama all'antico paradiso
ei ha carattere, è individuo, agisce.
Ma la terra è la specie, patisce.
È umida, segue il ritmo della luna
il Sol feconda, gioca con Fortuna.
Terra e donna eran in comunione
lei aveva il governo
presiedea al fuoco e al rito
piene le coppe di sacro e di mito:
si facea con la terra un patto eterno
di pace e fedeltà
e di fertilità
tutelando i bisogni della prole
da cui irraggiava vita, come il Sole
verso cui la donna era prima attrice.
“Striscia alla terra, tua genitrice!
E possa ella salvarti dal nulla” (Rgveda X, 18,10)
In Tarten ha la culla
Amnis, dono del fiume
il suo nome è Suna
viene a darci lume
e rinascita buona
nel bimbo è il selvaggio
il volere più saggio.
In nozze con la terra padre Cielo,
di Sol s'inchina e Pioggia
creando Primavere d'ogni foggia,
proteggendo il mistero sotto un volo.
“La natura ama nascondersi” (Eraclito)
Matriarcato? Sì, dominio della specie.
Patriarcato? Sì, l'individuo fece.
L'amor profondo di questi Orobici
pro terra e donna libere
dichiara di essere figlio del Sole;
svelta han robusta mole,
dell'età della pietra,
di Suna fieri e di sua faretra.
Quel volto di fiera capigliatura
che da millenni giunto a noi perdura
sopportava intemperie e soli cocenti,
notti stellate algenti.
L'infanzia ci vien dell'umanità
restituita con la sacralità
della pietra, la terra nostra madre.
Coro – “La quale ne sustenta et governa
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba”
[(San Francesco, cantico)
Nella modernità arde
bisogno del ritorno
ce lo chiede la società ogni giorno
ed è da ora che caso o necessità
ci fornisce l'avvio alla libertà
d'un cammino a ritroso di bellezza
selvaggia e fanciullesca.
Coro – Salvezza è il “salvatico” (accezione usata da Leonardo Da Vinci)
e non il tecnocratico.
“Uomini superiori, fuggite il mercato” (Zarathustra)
Come il paganesimo
così il cristianesimo
il Sole e la pietra
stessa ierofania
e sull'altare la sacra pietra
e Cristo segue del Sol la poesia:
rinascita e morte
d'entrambi il donarsi, loro sorte,
l'uno il piano dei sensi
ma l'altro dello spirto,
l'equivoco è il dualismo
la vision del panteismo
concilia spirto e sensi
vieppiù sensi più spirto.
Nessuno ha il monopolio del sacro
ov'è il profano s'impone il sacro
e nella materia vive lo spirto
che l'uccide è il venale
non certo il naturale.
Coro – Natura è utilità
il sacro, libertà.
Adriano Angelini