E a tutti la morte parlava. E a tutti chiedeva qualche cosa. Chiedeva di essere portata di camera in camera; chiedeva la stanza azzurra; chiedeva il salotto piccolo; chiedeva il salone. Chiedeva i cani; chiedeva che si ridesse, che si parlasse, che si suonasse, che si tacesse. E chiedeva tutte queste cose insieme, alla rinfusa. Chiedeva di vedere amici, donne, defunti; e chiedeva di morire. Chiedeva.
Chiedeva e gridava.
Rilke
KARLSÁR
inghiottire il gorgoglìo del suono
allontanare l'orizzonte,
sulla soglia, la parola prima.
perlaceo lo sguardo
opalescente e denso.
Fino ai gomiti la creta impastata
a percorrere il non-senso
caparbia ricerca della penombra
a meglio vedere l'odore delle cose
ferite dalle corde taglienti degli arcobaleni
arrestarsi per poco
in sinfonia d'autunno
Morbegno, 13 settembre 2016
Patrizia Garofalo
Flavio Ermini, Karlsár. Scritture 1994-1997. Con saggi di Maria Corti, Carlo Gentili, Giorgio Taborelli. Con un disegno di Toti Scialoja. Anterem edizioni, 1998