Il 10 settembre 1645 nacque ad Amsterdam l’artista Romeyn de Hooghe. Per la precisione, fu battezzato in quella data, come ci ricordano i registri cittadini. Romeyn fu un pittore, uno scultore, ma soprattutto un incisore. Ebbe grande fama, ma anche tanti nemici, in ragione delle sue caricature, che prendevano di mira i potenti a qualsiasi livello, fino a Re Luigi XIV. Fu estremamente prolifico. Si contano, nella sua carriera, almeno tremilacinquecento incisioni, che ritroviamo in alcuni dei principali testi dell’epoca.
Ebbe anche importanti commissioni in qualità di pittore, fra cui alcune tavole di notevoli dimensioni nelle stanze del sindaco di Enkhuizen. Lo storico dell’arte britannico Simon Michael Schama l’ha citato in un articolo scritto in seguito alla strage del 2015 nella redazione di Charlie Hebdo: «Romeyn de Hooghe fu il primo grande vignettista satirico, ‘arruolato’ da Guglielmo III alla fine del XVII secolo per la sua guerra senza esclusione di colpi contro Luigi XIV. De Hooghe realizzò poderose vignette satiriche che rappresentano le guerre contro il re di Francia e sono simboli dello scontro fra le istanze di libertà e il dispotismo religioso».
Roberto Malini