Firenze – L'informazione d'estate porta spesso a dei dibattiti talvolta assurdi. Abbassato temporaneamente il sipario sul fatto per eccellenza (il terremoto in centro Italia), visto il tentennare romano per la candidatura alle Olimpiadi del 2024, ecco che alcuni amministratori toscani hanno avanzato la possibilità della candidatura di Firenze e della Toscana. Sviolinate a tutto spiano per le potenzialità e per le conseguenze di un simile evento in questa terra.
A Firenze si dice “Ma vien via...” quando ci si vuole riferire ad un interlocutore che sta dicendo una cosa assurda, impossibile, fantasiosa, senza costrutto e logica. Ed è quello che ci è venuto di dire anche a noi... e sapete quando? Mentre passavamo in quelle zone di Rifredi (per fortuna in bicicletta e non in macchina) in cui stanno costruendo la tramvia, a partire dalla Fortezza fino a Careggi, girando intorno alla stazione Fs di Santa Maria Novella per cercare di uscirne senza infrazioni, senza salire sui marciapiedi e -soprattutto- senza essere arrotati mantenendo il respiro per non fare aumentare il numero di morti prematuramente nel mondo per inquinamento da gas ad effetto serra.*
Un incubo, e incazzati neri perché puntualmente è una rarità vedere i lavori in opera. Sarò sfortunato, ma tutte le volte che ci passo -in orari diversi, e ci passo visto che di casa son in quella zona- è raro che veda operai al lavoro o macchine che non siano pancia al cielo ad aspettare che qualcuno le faccia funzionare. Certo, il sindaco, il vice-ministro, il capo del governo... in tanti ci hanno detto, fino all'altra sera, che tutto finirà come programmato e anche meglio, ed hanno stese promesse per il futuro. Qualcuno si fida, visti i fatti e i trascorsi e lo stato, in generale, della mobilità e delle buche (che in bici si sentono, sì che si sentono, contento il mio meccanico)? Bene, se c'è ci dica perché. Ma sto parlando di qualcuno che non abbia le mani in pasta, ché altrimenti è troppo facile, e che ne abbia le competenze.
Ve l'immaginate i lavori per costruire i cosiddetti villaggi olimpici, le infrastrutture (pensiamo alle vicende dell'aeroporto e dello stadio e ci vengono i brividi)? E ci viene da pensare anche alla gestione del turismo di massa e alle uniche proposte che finora sono state avanzate: il numero chiuso, i cancelli, i divieti, i pedaggi, etc! Roba da allontanare invece che avvicinare. E le bici di queste giorni: esiste il problema? Divieti, divieti e divieti da parte del Sindaco e della Giunta che si dicono ecologisti. E con queste capacità infrastrutturali, politiche ed economiche, si vuole gestire le Olimpiadi? Ma vien via... Prendiamone atto. Siamo incapaci (mi ci metto anche io, almeno per quando opero a Firenze e in Italia più in generale), non abbiamo la cultura. Domandina facile facile: abbiamo usato al 100% i fondi Ue che, invece, puntualmente tornano indietro? E poi, chi dovrebbe fare i lavori? Siamo certi che “mafia capitale” sia solo un fenomeno romano? Proprio non ci siamo. Cerchiamo di curare per benino quello che il passato ci ha dato, facciamo qualcosina per il presente, ma non riempiamoci la bocca di cose impossibili che fanno diventare speranzosi anche gli occhi del più imbecille degli amministratori.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
* E pensare che da lì ci passo tutte le mattine per portare la figliola a scuola venendo dall'incubo di via Nazionale e, quando arrivo, mi dico “fiù, ce l'abbiamo fatta” (sono stato anche urtato cadendo in terra in mezzo al caos e salvato in mezzo alla stridere di freni che evitavano di arrotarmi).