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Lidia Menapace. Terremoti
25 Agosto 2016
 

Voglio raccogliere in uno scritto solo ciò che mi é capitato nel recente terremoto, che cosa ne ho capito, che analisi e proposte faccio.

 

Parto dal racconto.

Il giorno 23 del mese mi chiamano dalla redazione del La7 e mi chiedono se posso andare a Roma il giorno seguente 24 agosto per partecipare a una loro trasmissione che incomincia alle 11. Accetto e poi mi metto a vedere che viaggio mi conviene organizzare così alla svelta e trovo che se prendo due Frecce (da Bolzano a Roma e ritorno) nello stesso giorno, il biglietto costa la metà. Bene, provo. E ne approfitto per ripetere che abito a Bolzano e non a Roma – come molti e molte che mi scrivono pensano.

Se punto al viaggio scontato, mi tocca partire con la prima Freccia che va a Roma da Bolzano, cioè quella delle 5 e 14. La giornata del 23 passa in normali faccende varie. Penso di andare a dormire un po' presto e così faccio. Verso le 3 del 24 mi sveglio di botto e guardo la sveglia che avevo messo per partire, scopro che non ha ancora suonato e penso sia stato il mio orologio interno che -come spesso fa- mi ha svegliata, accenno ad alzarmi con calma e stranamente penso che se venisse un terremoto di notte, non saprei nemmeno dove sia il muro maestro di casa.

Che scema!” mi dico e poi mi preparo vado in stazione e salgo sulla Freccia: non faccio a tempo ad accomodarmi che sono già addormentata profondamente, tanto che non sento le stazioni Trento Rovereto Verona Bologna FirenzeCampomarte: solo alla Tiburtina vengo svegliata col cellulare dalla signora albanese che viene ad aiutarmi nelle faccende di casa e che si trova per l'appunto lì, vuol sapere se ho trovato difficoltà per il terremoto: “quale?” Adesso sono sveglia. A questo punto chiamano anche dalla redazione del La7 perché vada pure con calma da loro, dato che per il terremoto la trasmissione è stata cancellata e sostituita da servizi appunto sull'evento tragico. Riparto e le coincidenze sono così buone che arrivo a casa a Bolzano per sentire i tg. Sono così noiosi e prevedibili che, cosa per me strana, vado a dormire presto, dormo otto ore filate e mi sveglio sveglia come un grillo stamattina.

 

Adesso i racconti e servizi fatti da moltissime giornaliste per lo più bene, senza smancerie, tranquilli. I commenti sono pochi a parte le notizie su frequenza grado morti feriti e danni del terremoto, viene in genere sottolineato che Protezione civile pompieri e soccorsi sono arrivati per tempo. Si incominciano a vedere tende e tendoni, ma è chiaro che si tratta di interventi del tutto provvisori e che fa già un gran freddo. E allora? sembra profilarsi un vago sentimento di distruzione di tutto, i paesi sono distrutti, non si può fare nulla. Chi ha parenti a Roma o lungo l'Adriatico pensa a trasferirsi. Qualcuno pensa a raccolte di soldi, il Corriere si offre, tutti garantiscono la massima trasparenza, dati i precedenti.

Non ho motivo di credere che mentano, però ciò che dicono mi pare senza senso.

E allora che cosa dico? prima di tutto dico che so che è difficile far credere a qualcosa dopo tutti i guai seguiti a tutti i terremoti e la frequenza degli stessi. Tuttavia mi provo.

Per prima cosa contro i terremoti poco si può fare. Però si può sapere parecchio su come e perché nascono. Se perciò si raccolgono soldi, subito dopo l'assistenza a chi sta soffrendo freddo fame dolore fisico ecc., bisogna darli allo studio sulla sismicità del territorio, e far sapere le notizie con frequenza e precisione, inoltre informarsi che cosa fanno i paesi che hanno una alta sismicità e imitarli in ciò che hanno di ben fatto. La cosa più importante è che ad esempio il Giappone e l'Australia hanno scoperto e sperimentato che se si fanno costruzioni antisismiche, queste non crollano, non ci sono morti o pochissimi ecc. ecc. 

Dunque bisogna addestrarsi a riconoscere la natura degli edifici, ma prima di tutto pretendere che lo stato le regioni le province i comuni abbiano edifici antisimici: veder crollare scuole uffici e ospedali è una vergogna. E poiché la fiducia nelle istituzioni è poca, fare comitati di cittadini/e per controllare se e quando il Comune pensa a garantire che scuole uffici ospedali biblioteche siano a norma di costruzione antisismica. Non è giusto? non è fattibile? Proviamo.

 

Lidia Menapace


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