70 anni fa nell’atollo di Bikini scoppiò l’atomica che spaccò in due pezzi il costume di Brigitte Bardot e fu la conquista femminile del bikini.
Quest’anno le islamiche francesi si sono tolte il burka e cercano di indossare il burkini, ovvero il bikini con qualche straccio in più.
Il paese di Asterix le loda? Tutt’altro!: «Anche Valls si schiera, “Giusto vietare il burkini incompatibile con noi”» (la Repubblica, 18/08/16: 6-7).
Questo vecchietto del ’68 si sente come Alice nel paese delle meraviglie: credeva che fosse vietato vietare nella libertà e negli scherzi del Charlie Hebdo, ma non è così!
«Colpito e ferito, il Paese ha fatto della laicità un principio irrinunciabile. E questo alcuni musulmani non riescono a capirlo» ha scritto Tahar Ben Jelloun (la Repubblica, cit.: 7).
Ed io, che fui agnostico nel ’68, quando si diceva vietato vietare, non riesco a capire in cosa consista il principio della laicità che non riesce più a coprire neanche il topless della libertà dei tre pezzi rivoluzionari (liberté, égalité, fraternité).
Matteo Salvini, che è uno che se ne intende, ha dichiarato: «Si prendano provvedimenti simili anche in Italia» (la Repubblica, cit.). Bene. Purché Matteo Salvini cominci ad indossare il bikini molto seriamente.
Sarà l’atomica delle risate!
Carlo Forin