Cenni storici
I legami dell’Italia con la cultura araba libica in materia di istruzione si fanno risalire all’epoca della colonizzazione. Ancora oggi l’anno zero delle campagne di alfabetizzazione e della stessa educazione delle donne parte dal primo Novecento. Dopo oltre un secolo, i cambiamenti politici non hanno fatto venire meno la persistente necessità di educare i ragazzi e giovani libici in Italia secondo la cultura araba di origine. Questo per dire che se da un lato la colonizzazione italiana portava in Libia nuove idee e politiche sulla scuola, d’altro lato in Italia i libici hanno mantenuto la spinta alla conservazione della lingua e delle tradizioni culturali e religiose. Nel 1911, durante l’occupazione italiana della Libia, l’educazione era basata sull’insegnamento religioso e sullo studio del Sacro Corano presso la moschea e nelle zawiya sufi (sale di preghiera). Nelle grandi città come a Tripoli e a Bengasi gli italiani avevano autorizzato la presenza di scuole della comunità ebraica e di scuole straniere. Il cittadino libico poteva frequentare le scuole italiane in Libia, attive fino alla quinta elementare, in questo caso egli manteneva la cultura islamica e la credenza religiosa. Nel 1919 l’autorità italiana in Libia estendeva la libertà dell’insegnamento privato e permetteva anche alla popolazione femminile di studiare, con l’uso sia della lingua araba sia della lingua italiana. Nel 1934, con l’arrivo di Italo Balbo, governatore italiano in Libia, si diffondeva una nuova politica educativa intesa ad avvicinare la popolazione libica all’istruzione e ad alzare il livello culturale e sociale, in città e in campagna, fino a creare le condizioni più propizie per l’apertura delle scuole in tutta la Libia. Nel 1935 fu inaugurata la scuola superiore di cultura islamica che consentiva l’accesso degli studenti in possesso del diploma della quinta elementare, inoltre nel 1936 nasceva la prima scuola a Tripoli che permetteva alle ragazze di studiare per diventare infermiere: era la scuola “Principessa Maria Pia”. Con l’indipendenza della Libia, avvenuta nel 1951, uno dei primi progetti di rinnovamento fu quello di affrontare seriamente l’analfabetismo anche con l’aiuto dell’ONU. Il progetto prevedeva di formare una classe dirigente libica preparata alla gestione amministrativa e finanziaria dello Stato aprendo prospettive educative non limitate solo all’insegnamento religioso. Il governo considerò subito come prioritaria la costruzione delle nuove scuole e investì nella preparazione di programmi educativi e nella qualificazione di insegnanti arabi provenienti, con appositi accordi culturali, dall’Egitto, dalla Tunisia, dall’Algeria e dall’Iraq. Venne introdotto l’obbligo dell’iscrizione alle scuole per tutti anche per gli abitanti delle zone dell’entroterra lontane dalle grande città e fu istituita la possibilità di assegnare borse di studio e l’alloggio a coloro che desideravano continuare gli studi fino ai corsi superiori e all’università. Nel 1954 nasceva la prima università libica a Bengasi con la Facoltà di Lettere seguita dalle Facoltà di Giurisprudenza e di Economia. La Facoltà di Ingegneria venne aperta più tardi a Tripoli. Con la scoperta del petrolio, avvenuta nel 1965, la Libia intensificava l’esportazione del petrolio all’estero e parallelamente sviluppava diversi settori dell’economia, dell’educazione e della sanità facendo prevedere prospettive di crescita continua. Alla rivoluzione libica del 1969 fece seguito un deciso miglioramento dell’istruzione testimoniata dall’introduzione dell’obbligo della frequenza scolastica con inizio a sei anni per ambedue i sessi, e dalla apertura, su tutto il territorio, delle scuole serali per gli analfabeti maschi e femmine seguiti da insegnanti locali che conducevano al conseguimento del titolo di terza media. Per gli anni successivi alla scuola media serale era prevista l’iscrizione alla scuola statale o alla scuola privata, oppure lo studio in casa con la preparazione adeguata che dava diritto a partecipare agli esami finali di diploma superiore. Il governo destinava una cura speciale ai cittadini con handicap e disabili, che potevano essere ospitati in istituti e scuole dove operavano insegnanti, educatori e operatori qualificati. I centri più importanti erano a Janzura, in provincia di Tripoli, e a Bengasi. I giovani che proseguivano negli studi universitari potevano usufruire di borse di studio anche all’estero con un rientro in Libia che dava diritto ad essere assunti nelle scuole al posto degli insegnanti arabi e stranieri. Fin dai primi anni della rivoluzione del 1° settembre 1969 la Libia assegnava all’educazione una importanza prioritaria. L’obbligo arrivava alla scuola media con la possibilità di seguire corsi superiori nelle scuole magistrali e nelle scuole di specializzazione intese alla formazione dei docenti delle scuole elementari, medie e superiori. Queste opportunità cercavano anche di far superare il problema della mancanza degli insegnanti locali. L’aumento positivo degli studenti e delle studentesse a tutti i livelli di istruzione, anche nelle università, induceva il governo libico a costruire altre scuole e altri edifici universitari in diverse città libiche. Dal 1980 al 1990 la scuola seguiva un programma diverso che comprendeva sei anni di scuola elementare e tre anni di scuola media (detta istruzione di base); tre anni di istruzione superiore (classica e scientifica). Attualmente l’istruzione superiore è divisa in diversi indirizzi che permettono allo studente di specializzarsi e di scegliere il percorso preferito per l’accesso all’università. Dal 2000 è stato introdotto un nuovo modello istruzione prescolastica per i bambini di 4-5 anni di età. Questi bambini possono cominciare a studiare a casa con i genitori, secondo metodi educativi definiti. Nel corso dell’anno l’ufficio dell’istruzione della rispettiva zona di residenza ha il compito di valutare trimestralmente il livello di apprendimento del bambino. Durante la rivolta del popolo libico del 17/02/2011 in diverse città la scuola è stata chiusa ed i conflitti militari hanno impedito la frequenza delle lezioni. Le scuole sono state occupate dalle milizie o sono state destinate ad usi umanitari. A causa della guerra, insegnanti e genitori hanno avuto paura di mandare i figli a scuola (soprattutto nella parte della Cirenaica). Il nuovo governo provvisorio ha cercato subito di lavorare per fare ripristinare le infrastrutture e per pulire le scuole danneggiate dalle macerie e dalle mine inesplose. Dopo il 2014-2015 le scuole hanno ripreso le lezioni regolarmente in tutto il paese, anche se talvolta mancava l’energia elettrica e in qualche caso gli insegnanti si assentavano per timore che gli edifici scolastici potessero essere ancora un punto di riferimento della guerra. Negli ultimi anni la stabilità del sistema educativo è stata gravemente compromessa ed al momento le condizioni dell’istruzione in Libia sono in via di lenta ridefinizione. L’aumento della consistenza della comunità libica residente all’estero ha portato all’apertura di scuole adeguate per programmi e cultura, per questo i figli di funzionari delle ambasciate, dei consolati, della FAO, dell’ambasciata libica presso la Santa Sede, delle compagnie petrolifere (Tamoil-Agip-Eni), della banca italo-libica, della comunità libica e araba, di importanti imprese economiche frequentano la scuola araba libica a Roma e Milano.
La scuola araba libica in Italia
In Italia la comunità libica ha in modo particolare evidenziato la necessità di poter far studiare i figli e le figlie in scuole nelle quali si seguivano gli stessi programmi scolastici ed educativi della Libia. Nel 1980 nasceva la prima scuola araba libica a Roma, con pochi studenti ed alcuni insegnanti. Le lezioni si svolgevano in due appartamenti presi in affitto a Corso Trieste, con classi di scuola elementare, media e superiore. Con il supporto economico e finanziario dello Stato libico, dopo tre anni, grazie all’accordo stipulato tra l’ambasciata della Libia e l’Associazione islamica libica, la scuola si sposta nella villa di proprietà dell’Associazione, in via Massaua, 6, vicino all’ambasciata con sede in via Nomentana, 365. L’ampiezza dei locali situati su tre piani con un sotterraneo, un cortile e un ampio giardino permette attualmente di organizzare 12 classi tra elementari, medie e superiori, con una stanza per il direttore e un’aula per gli insegnanti. La scuola araba libica a Roma e a Milano inizia i corsi il primo ottobre di ogni anno. Gli iscritti, devono avere almeno sei anni e devono possedere tutti i documenti ed i certificati necessari prima dell’iscrizione. Gli studenti libici trasferiti, presentano i documenti autenticati dal Ministero dell’Istruzione libico, indicando la classe di provenienza. Gli studenti provenienti dai Paesi arabi devono avere i documenti autenticati dai loro Paesi di origine. La scuola è diretta da un consiglio di amministrazione composto dall’ambasciatore, dall’addetto culturale e finanziario e dal direttore che ha il compito di gestire tutte le necessità finanziarie e amministrative. Da quando la scuola a Roma e a Milano è diventata semi privata usufruisce di fondi messi a disposizione dall’ambasciata per il pagamento delle tasse di iscrizione dei figli dei funzionari. Partecipano alle spese anche altri enti libici come la banca UBEA (banca italo-libica con sede centrale a Roma e con un’altra sede a Milano) e la Camera di commercio italo-libica. Gli insegnanti sono tutti di nazionalità araba. La scelta degli insegnanti, viene trasmessa al consiglio di amministrazione. Si tratta di personale docente qualificato, di nazionalità araba e in regola con il permesso di soggiorno. Gli insegnanti hanno un contratto annuale che dura 9 mesi con possibilità di rinnovo automatico. La scuola ha il diritto di porre fine al rapporto di lavoro con gli insegnanti. A Roma e a Milano la scuola segue lo stesso orario di apertura dal lunedì al venerdì, rispettando le feste nazionali e religiose della Libia e dell’Italia. I libri vengono portati dalla Libia, con una richiesta ufficiale della scuola, secondo il numero degli studenti iscritti per ogni classe, all’arrivo dei libri negli aeroporti italiani, viene rilasciata una dichiarazione dell’ambasciata o del consolato per la dogana, nella quale si dice che la merce è composta di libri scolastici per la scuola araba libica. La scuola araba libica di Milano è stata fondata nel 1983, in seguito ad un progetto di alcune aziende petrolifere e del consolato. La maggior parte degli iscritti è costituita da giovani delle comunità libiche e arabe residenti in Lombardia. Per motivi economici e amministrativi la scuola ha cambiato sede più volte, provvedendo sempre alla richiesta dei permessi. La prima sede fu a San Giuliano Milanese nell’oratorio della chiesa, con 60 studenti. Nel 1988, a causa dell’aumento degli studenti, la sede si è spostata in via Tamoil, nei pressi della ditta Tamoil e presso una scuola media italiana aperta all’accoglienza dei libici. Nel 1990 la scuola si è trasferita a San Donato Milanese e successivamente nel Comune di Vimodrone in via Fiume, 20 e, nel 2001, in via Pantelleria, 6. Nel 2012 la scuola era a Cologno Monzese in via Trento. Dal 2015 si trova nel Comune di Sesto San Giovanni. A Milano e a Roma si seguono i medesimi programmi scolastici e si adottano gli stessi libri per l’istruzione elementare, media e superiore. Il calendario degli esami e delle festività è lo stesso. Sin dal 1986 le tasse d’iscrizione degli studenti arabi sono finanziate da Agip, Tamoil e dal consolato della Libia a Milano; la natura autonoma e semi privata della scuola permette di ricevere tali fondi. Dopo la rivoluzione del 17/02/2011, la scuola araba libica di Roma e Milano ha mantenuto il servizio alla comunità araba libica, senza grandi problemi. È stato introdotto qualche cambiamento negli orari degli esami della scuola media e della scuola superiore, adeguando il calendario a quello stabilito in Libia. I programmi educativi e le lezioni, gli orari delle scuole e degli esami sono rimasti come prima e procedono secondo le disposizioni del Ministero dell’Istruzione. Dalla prima elementare alla seconda media e nella prima e nella seconda superiore gli esami sono svolti con domande strutturate dagli insegnanti locali. Ogni insegnante prepara le prove a seconda della propria materia di insegnamento. Per la terza media e per la terza superiore, le prove arrivano per corriere del Ministero dell’Istruzione di Tripoli, sono consegnate in plichi chiusi che si aprono in Italia, alla presenza di una commissione, seguendo lo stesso orario dello svolgimento degli esami in Libia. Alla fine degli esami, le risposte sono inviate con posta diplomatica al Ministero che provvede a diffondere i risultati simultaneamente a tutti gli studenti in Libia e all’estero.