La provincia di Sondrio ha vissuto negli scorsi mesi una straordinaria esperienza di mobilitazione sul tema delle tariffe del Servizio Idrico, paragonabile per ampiezza ed intensità alla vittoriosa campagna referendaria del 2011 contro la privatizzazione dell’acqua.
Anzi, forse anche qualcosa in più. Se infatti allora nelle urne risultavamo tra gli ultimi in Italia, in questo caso si può ben dire che la nostra provincia è stata tra le prime e più combattive, con circa 7.000 firme raccolte sulla petizione ed oltre 500 adesioni alla class action nei confronti dell’Ufficio d’Ambito e Secam Spa!
Facendo una rapida proporzione, se una campagna di questo genere, per il rispetto sostanziale dell’esito referendario e la corretta gestione del Servizio Idrico (anche da parte di società interamente pubbliche come Secam) fosse stata condotta a livello nazionale avrebbe raccolto oltre 2 milioni di firme e più di 150.000 adesioni all’azione di classe!
Siamo dunque particolarmente orgogliosi di poter inviare oggi agli enti “competenti” il voluminoso plico di firme e di presentare ufficialmente a breve, insieme ai legali di Confconsumatori, l’avvio formale della class action. Azioni coordinate e complementari che chiedono con grande forza e documentata precisione di rivedere profondamente i criteri di calcolo delle prossime bollette dell’acqua, ripristinando una situazione di equità, economicità, trasparenza.
Ma fin dall’inizio abbiamo sottolineato come vi sia al fondo un problema di sovranità sull’acqua. Insieme a tanti utenti-cittadini non ci vogliamo rassegnare al ritornello dialettale che si sono sentiti rispondere dagli impiegati comunali o addirittura da alcuni sindaci di fronte alle prime proteste: “l’acqua l’è de la Secam!” NO: l’acqua è pubblica, cioè di tutti noi. I cittadini attraverso il voto delegano i propri amministratori locali pro-tempore; la Conferenza dei Sindaci determina la composizione dell’Ufficio d’Ambito, il quale predispone piani e tariffe che i Sindaci stessi approvano, prima di delegarne l’applicazione a Secam Spa, della quale sono (siamo) proprietari al 100% anche per il tramite di Comunità Montane e Provincia!
Abbiamo capito presto che questa filiera istituzionale in realtà funzionava (e funziona) al contrario: la società pubblica di gestione rileva i dati di partenza, suggerisce all’Ufficio d’Ambito, determina regole e strategie, arrivando perfino a minacciare di azioni legali i suoi soci.
Ci auguriamo con questo lavoro di aver dato un contributo utile per iniziare a rimettere ciascuno al proprio ruolo, restituendo dignità ai cittadini utenti e la possibilità di indirizzo e controllo sulle attività di SECAM SPA ai Sindaci che ne abbiano volontà e coraggio.
Ci sentiamo di ringraziare in questa occasione la stampa locale che ha seguito con interesse la vicenda e ci auguriamo continui a farlo, con autonomia e spirito di servizio verso la comunità locale.
COORDINAMENTO ACQUA PUBBLICA
DELLA PROVINCIA DI SONDRIO