La notizia è ufficiale: il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo della legge, che va ora in Parlamento.
Si tratta di un provvedimento che prevede misure efficaci contro ogni forma di violenza e sopruso basato sul genere, per garantire alle donne rispetto della dignità e per assicurare l’eguaglianza tra i sessi, attraverso un approccio globale che si articola su prevenzione, punizione dei colpevoli e protezione delle vittime.
Ricordiamo che in Tunisia è già stato abolito l’art. 27 bis del Codice Penale che giudicava non perseguibile l’uomo che stupra una donna di età inferiore ai 20 anni e che in seguito sposa la sua vittima.
Il Codice si è dotato inoltre recentemente di un articolato che prevede fino a due anni di reclusione e multe severissime per chi è giudicato colpevole di molestie sessuali.
Tutti questi passi avanti sono conseguenti e resi possibili dallo spirito dell’art. 46 della nuova Costituzione, che impone allo Stato di adottare le misure necessarie per sradicare la violenza nei confronti delle donne.
Grazie alle nostre sorelle tunisine, alla loro determinazione, al coraggio e all’ambizione che non si lascia piegare neppure in questi tempi bui e minacciosi per tutti i nostri Paesi.
Carla Pecis
per Mediterranea UDI Catania