È stato presentato in anteprima nazionale, sabato 16 luglio a Caldarola e domenica 17 luglio al Foro Annonario di Senigallia, il nuovo progetto di Marco Poeta dal titolo “Fado 'n Blues - Quando il blues s'incontra con il Mediterraneo”. Un live unico nel suo genere dove lo spirito blues s'incrocia con il fado di Lisbona e il nostalgico canto della Grecia Salentina.
«Immagina una linea che parte dall'America, passa per il Portogallo, attraversa lo stretto di Gibilterra e arriva nel Mediterraneo. In questo viaggio itinerante ho messo anche il fado perché la mentalità, il modo di pensare, di mangiare e di vivere del Portogallo, sono caratteristiche tipiche della cultura mediterranea. Il fado ri-arrangiato in chiave blues nella versione elettrica, finisce nel Salento e incontra il Mediterraneo». Così l'autore spiega la scelta di unire queste suggestioni musicali: «Non è una forzatura ma una cosa naturale. La canzone napoletana è quasi simile al fado, basta dire che Amalia Rodrigues ha cantato con Murolo e il blues è una sofferenza che ricorda le nenie del Salento».
Marco Poeta è uno dei chitarristi italiani più sensibili, di grande tecnica, dotato di un virtuosismo che pochi possiedono e un entusiasmo contagioso. Da anni è cultore del fado, la musica dell'anima portoghese alla quale ha dedicato diversi progetti come l'Accademia del Fado e la Casa del Fado. A questo genere si è avvicinato per la prima volta a 18 anni quando, senza sapere cosa fosse e chi, comprò un disco di Amalia Rodrigues probabilmente attirato dall'immagine di questa straordinaria interprete, bella e affascinante. Il secondo incontro avvenne nel 1998 quando con Franco Foschi, l'allora presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, arrivò in Portogallo per divulgare il progetto “Leopardi nel mondo” e le traduzioni in portoghese dei versi leopardiani. Durante la sua visita vide per la prima volta la chitarra portoghese. Ne fu talmente affascinato che volle seguire le lezioni del maestro Antonio Chainho, famoso a livello internazionale per essere uno dei più grandi esecutori di fado. Da lì in poi Marco ha divulgato il fado ovunque suonasse, ed è stato capace di coinvolgere grandi personaggi della musica come Eugenio Finardi, Francesco di Giacomo, Lucio Dalla solo per citarne alcuni. È l'unico ambasciatore italiano di questo genere musicale, tanto da essere riconosciuto dai portoghesi come un vero fadista. Non è cosa da poco se pensiamo che il fado è la musica della saudade, il sentimento tipico lusitano “blasone della sensibilità portoghese” come lo ha definito il filosofo Eduardo Lourenço, intraducibile nelle altre lingue poiché non esistono termini adeguati. Per Marco la saudade è un “dondolarsi” tra il ricordo di aver gioito in tempi che non torneranno più e la pena di non poter godere della stessa gioia nel presente. Ma la vera origine del fado è il mare e “ogni molo è una nostalgia di pietra”, fa dire Fernando Pessoa ad Alvaro de Campos, uno dei suoi eteronimi. Nella musica del fado possiamo ritrovare il ritmo delle onde e il dondolio del desiderio dell'oltre e l'ansia di avventura. Marco Poeta, un destino segnato dal cognome, nato a Recanati città della poesia e del canto, per capire la saudade ci invita alla lettura dell'Infinito, il famoso idillio di Giacomo Leopardi. Nella frase di chiusura “il naufragar m'è dolce in questo mare” il Poeta, unendo l'infinità al male dell'essere, s'inabissa dolcemente nell'eternità e nel piacere del nulla.
La prossima tappa del tour è prevista per Sabato 23 Luglio alle ore 22 a Smerillo (FM), poi toccherà alcune piazze del Triveneto e della Puglia. Con Marco Poeta (chitarra elettrica) si esibiranno Maurizio Scocco (basso), Gianluigi Mandolini (batteria), Marco “Marumba” (Hammond Organ), Lucio Matricardi (piano), Toni Felicioli (sax), Frida neri (voce) e Roberto Licci (voce).
Nikla Cingolani
»» Qui l'intervista con Marco Poeta (Radio Erre, 18 luglio 2016)