Vi sarà capitato di sentire nelle lodi del mattino, prima della santa Messa, le espressioni ‘Massa e Meriba’?
Io ve ne parlo in modo laico, di uno preoccupato di leggere il sintagma, convinto di aver trovato la chiave zumera esauriente che li spiega.
Vi riferisco prima il salmo 95 nella versione del più grande profeta moderno dopo Gesù, padre David Maria Turoldo:
Salmo 95 (94)
Venite, esultiamo al Signore,
acclamiamo alla rupe della nostra salvezza.
Alla ‘Presenza’ andiamo cantando,
con suoni e danze insieme andiamo;
è il Signore il più grande Iddio,
un re più grande di tutti i potenti.
Venite, esultiamo al Signore,
acclamiamo alla rupe della nostra salvezza.
Nella sua mano contiene gli abissi,
a lui si curvan le cime dei monti,
suo è il mare che lui ha creato,
dalle sue mani è plasmata la terra.
Venite, esultiamo al Signore,
acclamiamo alla rupe della nostra salvezza.
Davanti a Dio venite, prostriamoci,
il creatore in ginocchio adoriamo;
è il nostro Dio e noi il suo popolo,
gregge condotto alle sue pasture.
Venite, esultiamo al Signore,
acclamiamo alla rupe della nostra salvezza.
Possiate oggi ascoltar la sua voce!
– I vostri cuori non siano di pietra
come a Massa e a Meriba quel giorno,
là nel deserto nel dì della prova!
Venite, esultiamo al Signore,
acclamiamo alla rupe della nostra salvezza.
I padri vostri mi hanno tentato,
sì, provocato mi hanno quel giorno,
quando nessuno mi aveva creduto, pur se vedute avevan le opere mie.
Venite, esultiamo al Signore,
acclamiamo alla rupe della nostra salvezza.
Per quarant’anni mi rose la nausea
e dissi: è gente di cuore errante,
le strade mie non ama, e giurai:
non entreranno nel mio riposo! –
Venite, esultiamo al Signore,
acclamiamo alla rupe della nostra salvezza.
(Tr. di David Maria Turoldo)
Andiamo ora a leggere l’episodio riferito nell’Esodo.
Massa e Meriba (Esodo 17, 1-7, Numeri 20, 2-13)
Tutta la comunità degli Israeliti levò l’accampamento dal deserto di Sin, secondo l’ordine che il Signore dava di tappa in tappa, e si accampò a Refidim. Ma non c’era acqua da bere per il popolo. Il popolo protestò contro Mosè: -Dateci acqua da bere!-. Mosè disse loro: -Perché protestate con me? Perché mettete alla prova il Signore?-. In quel luogo dunque il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua, il popolo mormorò contro Mosè e disse: -Perché ci hai fatti uscire fuori dall’Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?-. Allora Mosè invocò l’aiuto del Signore, dicendo: -Che farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!-. Il Signore disse a Mosè: -Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani di Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va’! Ecco, io starò davanti a te sulla roccia, sull’Oreb; tu batterai sulla roccia; ne uscirà acqua ed il popolo berrà-. Mosè così fece sotto gli occhi degli anziani d’Israele. Si chiamò quel luogo Massa e Meriba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: -Il Signore è in mezzo a noi sì o no?-.
Il deserto di Sin – che ricorda Sin-ai – spiega anche il primo pezzo di sin-tag-ma: Sin < Su-en (En Zu), Signora luna (entra).
La roccia sull’Oreb è spiegata nel paleonimo da –eb-ru, lettura circolare di Ureb, fonte dell’espressione Ebreo, ‘dall’Oreb’.
Il timore di venir lapidato espresso da Mosè aveva superato la fiducia nel Signore? Spiegherebbe la sua condanna a non entrare nella Terra Promessa!
Come spiega il zumero il paleonimo Meriba?
Meriba:
mer(2), mir(2)
n., storm wind; violent storm; north (wind); long side of rectangular field inscribed on round tablet; anger; belt, girdle; an encircling snake (var. of gur3, cf., gur21) (me3, 7, 9, 11, ‘battle’, + to flow) [MER archaic frequency].
v., to blow fiercely; to get angry.
Adj., fierce, angry, furious; northern.
ib2, eb2
n., middle; waist; hip; loins; thighs.
v., to be angry; to flare up in anger; to curse, insult.
a
n., water; watercourse, canal; seminal fluid; offspring; father; tears; flood. [A archaic frequency].
Interj., alas!; oh!; ouch!
: acqua in mezzo al vento!
Come spiego il paleonimo Massa?
mash
one-half; twin (ma4, ‘to have, depart, go out’, + she3, ‘portion’) [MAS archaic frequency].
mash; mash2
he-goat, billy goat, buck; gazelle (cf., mash-da3) [MASH archaic frequency].
Il capro (mash2) ha un rilievo. Mash-sha unisce a ½ e l’utero (sha). Laicamente: l’unità umana che figlia.
La crasi m.ash individua il ‘ventivo Uno d’origine’ da
-m-
a verbal prefix theorized to be a ventitive element, indicating motion towards the deictic [dimostrativo] center-.
ash; ash-a; ash-she3
one; unique; only; alone (cf., dili).
Il dispiegamento di Mash viene enunciato dal sole babilonese Sha.m.Ash. Come vedete, abbiamo l’esplicitazione DA DUE UNO di Mash-sha.
Sha è un sinonimo di ma, un pezzo, tag:
taga, taka, tuku5, tag, tak, ta3
to touch, handle, hold; to weave; to decorate, adorn; to strike, hit, push; to attack; to afflict; to play an instrument; to start a fire; to fish, hunt, catch (can be reduplicated) (te, ‘to approach’ + aka, ‘to do, place, make’) [TAG archaic frequency: 48?; concatenates? sign variants].
Salvo errori od omissioni.
Carlo Forin