Carlo Cipparrone
Betocchi, il vetturale di Cosenza
e i poeti calabresi
Edizioni Orizzonti Meridionali, pp. 132, € 12
Carlo Cipparrone scrive un ispirato ricordo di Carlo Betocchi, poeta conosciuto nella sua Cosenza molti anni fa, quando lui era soltanto un aspirante poeta in cerca di consigli e cercava di entrare in sintonia con un grande autore della nostra letteratura. La parte più affascinante del libro vede la riproduzione de Il vetturale di Cosenza di Carlo Betocchi (contenuta ne L’estate di San Martino, Mondadori 1961), pubblicata su concessione della casa editrice milanese, che ripercorre le emozioni suscitate nel poeta il viaggio in terra calabrese. Altrettanto interessante Betocchi (e la comune strada), lirica ispirata e sentita composta da Cipparrone in ricordo del poeta e del loro incontro, che rievoca la nascita di un’amicizia e gli scambi epistolari, le confidenze, gli incentivi a continuare e a pubblicare liriche, ricevuti dal poeta.
Il libro è corredato da lettere e cartoline postali – non le fredde mail dei nostri giorni – che Betocchi e Cipparrone si sono scambiate nel corso degli anni, vero e proprio monumento alla disponibilità e all’altruismo di un uomo che non pensava soltanto alla sua arte ma trovava il tempo per leggere manoscritti e non mancava di dare consigli ai giovani poeti. Interessante la parte in cui Betocchi fa capire a Cipparrone che per scrivere poesia non è necessario aver compiuto studi classici, perché la lirica è soprattutto tecnica e – a suo parere – mestieri diversi possono coesistere. Betocchi porta se stesso come esempio, geometra impegnato nei cantieri, ma anche i colleghi Quasimodo, Lisi, Bargellini e gli ingegneri Gadda, Sinisgalli e Vittorini. Ne vien fuori un bel ritratto di Betocchi, sobrio nel mangiare, attento a curare la sua ulcera gastrica, prodigo di consigli, curioso mentre visita una terra sconosciuta e chiede di leggere autori promettenti.
Carlo Cipparrone conclude un libro interessante con una breve antologia di poeti calabresi: Lorenzo Calogero, Nerio Nunziata, Ermelinda Oliva, Gilda Trisolini, Silvio Vetere. Un solo appunto. Non sarebbe stata di troppo una piccola antologia contenente i versi degli autori citati, perché del solo Nunziata possiamo leggere alcuni passi ispirati, mentre gli altri restano ingabbiati in una sterile biografia con elencazione di titoli. Sarà per la prossima edizione aggiornata.
Gordiano Lupi