corpo e mente afflizione
schiaccia mette in catene
riduce spazio al pensiero
discende tra curve dell’io
nel solco di luce
di sosta in sosta
oscura ragione sonno profondo
onda ancestrale gemma che cerca
si espande il moto assorbendo
ricompone tramuta in slancio
il sé respirando eterno richiamo
che sul poggio disteso sventola
al cielo grondante di meraviglia
Giuseppina Rando