Il 28 aprile scorso si è tenuta l’asta per l’IGDO. Dopo oltre due settimane ancora non si conosce ufficialmente chi si è aggiudicato il grande complesso edilizio che si trova nel centro di Ciampino. Le indiscrezioni, ancora non confermate, riferiscono che l’IGDO è stato assegnato a Maurizio Schiaffini, in società con altri imprenditori, per la somma di 1.610.000 euro. Se la notizia fosse ufficializzata l’intero complesso edilizio, di ben 73.000 metri cubi, sarebbe costato assai poco in relazione alle dimensioni e alle potenzialità di recupero dell’edificio. Un importo accessibilissimo anche per l’intera comunità ciampinese, che rivendica al complesso edilizio un ruolo primario e fondante per la città.
La Giunta comunale invece, nonostante gli impegni per l’acquisizione dell’IGDO proclamati e riportati nel suo programma di governo, per ben due anni ha lavorato nell’ombra per eludere l’impegno che si era preso con i suoi elettori e con tutta la città. Solo a fine marzo scorso, con l’asta già organizzata da tempo, favorita e sollecitata proprio dalla Giunta stessa, la città ha saputo cosa stava succedendo. La maggioranza ha coscientemente deciso di non partecipare all’acquisizione del bene storico, rinunciando al suo potere di progettazione e pianificazione del centro urbano, mettendo invece nelle mani dei privati l’intera città e il suo assetto futuro. L’acquisizione sarebbe stata un punto di partenza per trattare, da posizioni di forza, una eventuale compartecipazione con i privati al risanamento del complesso e dell’area, dopo averne ridefinito la funzione a servizi pubblici.
Il Sindaco ha indicato molte volte i motivi della rinuncia alla partecipazione dell’asta, che sono apparsi sempre poco credibili perché insistevano sull’impossibilità di un indebitamento pubblico, e sull’impossibilità di determinare una cifra certa per il costo dell’IGDO. Ma il potere di indebitamento del Comune di Ciampino rimane comunque superiore alla cifra di acquisto e si aggira, con una proiezione prudenziale, sui 5 milioni di euro. Se gli ultimi due anni non fossero stati dedicati a raggiungere il risultato ottenuto, ma si fossero invece spesi per trovare i fondi necessari all’acquisto, si sarebbe potuta cogliere un’opportunità per tutta la città. Forse sarebbe stato sufficiente un prestito pluriennale con la Cassa Depositi e Prestiti, come già accaduto per situazioni analoghe. Questo episodio dimostra quanto sia gretta e misera la visione che l’Amministrazione ha della città, perché rinunciando all’acquisizione di un bene storico ha rinunciato anche a realizzare quei servizi pubblici che da decenni mancano alla popolazione.
Ora il Sindaco, l’Assessore ai lavori pubblici, i Consiglieri di maggioranza si affannano a ricordare come l’IGDO, nonostante l’acquisizione privata, abbia tutele e vincoli che loro si impegneranno in ogni modo a garantire. Non si capisce allora perché non abbiano agito prima per l’interesse dei cittadini. Quale valore possono avere ora queste rassicurazioni, dopo che le stesse indicazioni e gli impegni del programma di governo sono stati ignorati, non rispettati e non mantenuti? Per quale motivo l’Amministrazione non rende ancora noto il nome del vincitore dell’asta, sebbene ne siano a conoscenza da oltre venti giorni? Di cosa hanno paura?
Noi confidiamo che i vincoli e le tutele esistenti sull’IGDO siano ancora sufficienti per evitare interventi speculativi e lucrativi a danno dell’intera popolazione, soprattutto se rafforzate con un’immediata variante al Piano Regolatore Generale che ridefinisca la funzione pubblica del complesso e dell’area modificando le attuali previsioni che ancora permettono la totale demolizione del complesso anziché il suo recupero. Sollecitiamo l’Amministrazione comunale a esercitare il diritto di prelazione sull’immobile, che è ancora possibile per la presenza del vincolo di tutela direttamente confermato dalla Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio. Solo acquisendo l’IGDO al patrimonio pubblico si potrà garantire un’efficace riqualificazione del monumentale complesso, che lo faccia diventare fulcro rinnovatore per Ciampino e i suoi cittadini. Per questo disegno la città si mostra ampiamente solidale.
(da Cittaincomune-ciampino.it, 15 maggio 2016)