Vincenzo Donvito. Imposta/canone Rai: ora comincia il bello Siamo arrivati alla scadenza del 16 maggio...
15 Maggio 2016
Firenze – Lunedì 16 maggio scade la possibilità di inviare l'autodichiarazione alla Rai per chi non deve pagare il canone in quanto non possiede un apparecchio tv e, soprattutto, per chi deve stare attento a capire come funziona il tutto ed evitare di pagarlo due o tre volte. Il tutto connesso alla presunzione di possesso di un apparecchio tv per il solo fatto di essere intestatario di una bolletta della luce. Un meccanismo complicato e confusionario che, da quando è stato deciso con la legge di Stabilità dello scorso 1° gennaio, non solo è cambiato diverse volte, ma a tutt'oggi manca ancora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che disciplina le modalità attuative del pagamento, decreto che doveva essere approvato lo scorso 15 febbraio. Ma si sa, le scadenze per il contribuente sono tassative, mentre per lo Stato sono indicative: quindi se il primo sbaglia/ritarda sono dolori al portafogli, mentre se altrettanta manchevolezza la fa lo Stato, non succede nulla... e se ci sono le conseguenze, queste ultime ovviamente le paga solo il contribuente. Niente di nuovo. È il nostro Stato e il nostro regime fiscale. Ma -stìano attenti lor signori- noi non ci rassegniamo, anche se è questo che si vuole che accada. E al momento, oltre a declamare, borbottare, rilevare, sottolineare, denunciare, cerchiamo di operare al meglio per la riduzione dei danni che i contribuenti/sudditi sono costretti a subire... e proprio in virtù di quelli che -se per altri sono dei limiti- per noi sono elemento di distinzione a apprezzamento positivo da parte dei più: il nostro essere associazione di volontariato senza scopo di lucro e che per scelta non accetta nessuna forma di finanziamento pubblico.
Riduzione del danno, dicevamo. In questi mesi, da quando e stata più o meno definita questa modalità di pagamento del canone tramite bolletta elettrica, abbiamo risposto a centinaia di migliaia di richieste di consigli. Diffuso decine e decine di comunicati talvolta ripresi dai media. Partecipato a centinaia di trasmissioni radiofoniche e televisive, e ringraziamo chi, invitandoci, ha svolto un vero servizio pubblico di informazione che la Rai invece non ha svolto; se non con scarsissima informazione, basata quasi esclusivamente su spot pubblicitari sulle proprie reti e in rarissime apparizioni in trasmissioni in fasce orarie secondarie, in cui sono stati invitati ad esporre le nuove modalità solo funzionari dello Stato (contravvenendo così, in modo spudorato e fazioso, alla loro cosiddetta funzione oggettiva di informazione pubblica. Il contraddittorio -a nostro modesto avviso- è l'anima dell'informazione).
Se oggi una piccola informazione in merito c'è stata, e quindi non solo propaganda, questo è stato grazie ad associazioni come la nostra e alle poche emittenti tv (nazionali e locali) che hanno sfidato il tacito patto di non belligeranza che sembra vigere tra chi vive solo dei propri introiti pubblicitari e deve competere con chi -la Rai- oltre alla pubblicità (la cui presenza in una sede istituzionale come quella dell'emittente di Stato, di per sé distorce, narcotizza e sovraespone il medesimo mercato) ha i soldi dello Stato.
L'ultima nostra impresa di informazione -e quindi di servizio pubblico non retribuito- è stata la diffusione di un video tramite il nostro canale YouTube (qui condiviso in calce, ndr), con cui ci siamo limitati a tre informazioni -le più rispondenti alle migliaia di casistiche in merito- per evitare che i contribuenti facciano errori e paghino il non dovuto o più dello stesso.
Ma la vicenda non finisce qui: lo sanno -a nostro avviso furbescamente architettato- anche gli inventori di questo nuovo metodo di presunzione di possesso di un apparecchio tv e di pagamento della relativa imposta. Ora comincia il bello. Non tanto perché ogni anno, entro il 31 gennaio, ogni singolo contribuente dovrà ripetere le autodichiarazioni che avrà ora inviato entro lunedì 16 maggio, ma perché visto il contesto burocratico e amministrativo confusionale, impreciso, strutturalmente difettoso e incomprensibile, crediamo che le contestazioni che i singoli contribuenti saranno costretti a presentare per gli “errori” loro e dell'amministrazione, saranno molto numerose. E siccome la procedura di rivalsa, per quanto non impossibile e non particolarmente costosa (una raccomandata A/R e il proprio tempo), è concepita per scoraggiare i creditori dello Stato ad attivarla, noi ci stiamo attrezzando per renderla più semplice e fruibile, tramite i nostri abituali servizi di informazione e modulistica specifica. La solita riduzione del danno, quindi. Ma con la più che mai marcata consapevolezza che non abbiamo nessuna intenzione di trasformarci in una sorta di centro clinico ospedaliero volontario e permanente (così come avviene per molti settori dello Stato che, senza il volontario, collasserebbero), ma siamo solo una sorta di ambulatorio da campo, provvisorio e duttile a tutte le esigenze, proiettato per estirpare il cancro alla sua radice, cioè l'abolizione del canone/imposta (con l'attuale e con ogni altro metodo di riscossione che potrà essere architettato). E quindi la fine del servizio pubblico d'informazione radiotelevisivo gestito dal medesimo Stato, servizio oggi in aperto e famigerato abuso di posizione dominante con gli altri attori del mercato radiotelevisivo.
Visionari, utopisti, assertori della fine dello Stato sociale che si esprime anche attraverso informazione e intrattenimento del medesimo Stato?
No, semplicemente democratici, per dare attuazione a quella volontà popolare che, grazie ad un referendum del 1995, avrebbe dovuto imporre allo Stato la privatizzazione del servizio di informazione pubblica, magari mettendolo all'asta per il miglior offerente, senza showman, showgirl e intrattenimenti demenziali concepiti per spartire gli spazi tra le fazioni partitiche che si sono impossessate del nostro Stato.
»» Qui il nostro canale web specifico sul canone rai con tutte le informazioni del caso e in prospettiva
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
Il primo commento sul sito ADUC
14 maggio 2016 20:45 - roberto2829
Concordo pienamente con quanto esposto, in particolar modo sulla “estirpazione” del cancro alla radice ovvero l'abolizione del canone/imposta.
Mi permetto una semplice informazione, tanto per avere gli umori della situazione. Sono stato ieri alla posta per inviare la raccomandata senza plico (gli faranno male le manine per aprire le buste?) e ho visto che eravamo in molti a farla. Ho chiesto all'impiegata se poteva dirmi quanti si erano presentati a fare la raccomandata e la risposta mi ha sbalordito. ...Tantissimi hanno spedito la RR in quest'ultima settimana, il picco si attende lunedì come ovvio... Be' questo ci fa pensare molto, almeno a noi, su quale sarà l'effetto politico di questa trovata che si riverserà specialmodo sul partito primo responsabile di aver accettato dal “clan” RAI una idea del genere. Ma aspettiamo, c'è poco da fidarsi, un popolo di “elettori/tifosi” è facilmente comprabile...