Anche Dio ha un sogno:
siamo noi.
La parte è assegnata a ciascuno
sulla scena
del mondo.
Il copione? Si recita a soggetto:
non esistono piccoli e grandi ruoli
nel sogno di Dio,
ma piccoli e grandi attori:
chi è piccolo
e chi è grande
resta da vedere.
Quando cala il sipario
e si riaccendono le luci
scopri che qualcuno ha tradito la libertà
sua e quella di tutti,
trasformando il sogno in incubo
anche per Dio.
Uscire dal sogno di Dio
è un piano inclinato
saponato e scivoloso,
lento ma inesorabile
scende giù, sempre più in basso;
è tardi quando te ne accorgi
rasenti l’abisso:
si può finire nel campo di Auschwitz
o in un lampo
illuminare il cielo
a Hiroshima.
Marco Garzonio, Siamo il sogno e l'incubo di Dio
Versi, cronache, passioni da Martini a Bergoglio
Ancora, 2015, pp. 104, € 12,00