Elena Covani
Una canzone all’improvviso
Giovane Holden, 2014, pp. 136, € 14,00
Si legge tutto d’un fiato il romanzo di Elena Covani, Una canzone all’improvviso, perché il narrare è fluido e moderno, perché è aderente alla vita, subito presi dalla quotidianità ripetitiva di Cassandra, facile specchio per molte ragazze, soprattutto per quelle che vivono fuori da una relazione di coppia, quelle che hanno imparato ad apprezzare il proprio stato, con libera progettazione e libertà da obblighi terzi. A conti fatti non vale proprio la pena cambiare qualcosa, questo è il pensiero di Cassandra, e ne è pienamente convinta.
Cassandra sa apprezzare il suo lavoro e le serate con gli amici, che sono un po’ la sua famiglia allargata, sempre pronti ad intervenire ed a fare da supporto. Sono quattro amici speciali. La vita del fine settimana in Versilia è frizzante e piena di occasioni e onestamente c’è tutto quello che le serve, comprese le fusa del gatto Gaspare che aspetta ogni suo rientro.
Ma anche il quotidiano è pieno di occasioni, perché gli incontri che si fanno sono tanti, anche casuali, anche originali, comunque tali da aprire nuove porte. Niente è immobile, non è costante la felicità e nemmeno il dolore, non rimangono fisse le situazioni perché tutto inesorabilmente e fortunatamente scorre e si trasforma. Cassandra vede precipitare nella sua vita una meteora improvvisa, non cercata, che la mette davanti alla difficoltà di scelta. E conferma comunque il bisogno di affetti e relazioni umane profonde, compreso l’amore.
Il mondo di questo gruppo di amici -Cassandra, Caterina, Stella, Margherita, Marco- rispecchia la cultura e i riti dei trentenni, non più adolescenti e nemmeno pienamente adulti, secondo i canoni dei nostri tempi. Un po’ sospesi. La Covani, grazie alla sua età, bene sa interpretare quel mondo, e lo fa con leggerezza e brio, ma soprattutto fa trapelare dovunque una sana vis comica, quasi a sdrammatizzare gli eventi, caratteristica che appartiene alla gente di Versilia.
Marisa Cecchetti