Mediterraneo
Fecondò l’oceano la vallata, e fu mare profondo reticolo di enigmi
Continenti serra nel suo nodo, mare chiuso
dalle fratture affiorano energie
Sbocciano isole. Sboccia l’aspro granito scolpito,
vitigni sbocciano dal petto petroso dei vulcani sbocciano gerani
e frutti e miele, e palmizi e cedri. Isole verdi, terra promessa
crocevia di rotte. Il bianco delle mura spezza l’azzurro
chiese di sassi odorano di preci,
brillano nella notte le lampare funi sommerse
Mediterraneo, intreccio inestricabile di storia, s’accendono i contrasti
acqua sfinita che non rispecchia il cielo.
Partono da lontano le radici, e quel che fummo siamo: giubila Minosse
l’approdo riconduce alla partenza.
Il ferro risuona contro il ferro, e la gazzella
si flette sulle zampe. Orti di mine saziano la morte, s’ode un pettirosso…
sbocciano fiori d’acciaio sul monte degli ulivi …in Terrasanta
Maria Lanciotti