Per me, un ritratto è qualcosa attraverso il quale percepisci le persone, le loro qualità interiori, ciò che le fa essere quello che realmente sono. (Herb Ritts)
Davvero raro riuscire a trovare chi sappia mettere insieme mondi tanto diversi, armonizzandoli e facendo in modo che essi si compenetrino, tessere di un medesimo puzzle. Dalla femme fatale dello star system alla donna masai, da Hollywood agli struggenti spazi africani, il viaggio di Herb Ritts, intrapreso quasi per caso, per una sorta di felice e divina casualità o “sbadataggine”, è approdato pian piano, ma imperiosamente, a inesplorate e straordinarie linee di eleganza e di senso estetico.
Fotografo artistico e commerciale per eccellenza – ritratti di moda per Vogue e Vanity Fair o per campagne pubblicitarie nel nome di Calvin Klein, Chanel, Donna Karan, Gap, Gianfranco Ferrè, Gianni Versace, Giorgio Armani, Levi's, Pirelli, Polo Ralph Lauren, Valentino e altri – Ritts ha saputo evolversi, uscire dallo steccato e dallo stantio. Non si è fatto fossilizzare dalle icone divistiche che pure ha reinterpretato con una creatività superba, figlia della luce e di ineffabili geometrie e volumi, catturando il bello visibile e il bello recondito, suggestionando e scolpendo con l'occhio. La mostra che gli dedica il Palazzo della Ragione Fotografia – “In equilibrio” – si scorre d'un fiato in termini di piacere, entusiasmo e passione, ammirati da tanta finezza e ricchezza, perizia e percezione del bello.
La materia era effimera soltanto in apparenza, invero eternata dall'obiettivo della macchina fotografica (interiore), mentre l'artista scavava con coraggio negli incommensurabili labirinti della vita. Ritts è morto, cinquantenne, il 26 dicembre 2002 a causa dell'AIDS.
Ci restano i suoi “quadri fotografici”, così puri, meravigliosi intrecci di linee, pelli, dolci ombre nel miracolo della luminosità. Corpi statuari, morbidi gruppi, paesaggi che si perdono, nuvole in moto eterno, Penelope Cruz, un giovanissimo Richard Gere, Michael Jackson, Tina Turner, Naomi Campbell, Brad Pitt, Elisabeth Taylor, icone pop e anonimati, l'immaginario collettivo e il quotidiano colto in maniera quasi inaspettata.
Dal catalogo Contrasto: «Ritts, uomo di grande cultura e sensibilità, nonché appassionato d’arte, studiò con estrema attenzione le composizioni classiche, così come la plasticità della statuaria rinascimentale, per poterle tradurre nei suoi scatti, in un perfetto equilibrio tra i volumi e la luce naturale. Inoltre, i paesaggi e le suggestioni africane. Il continente nero ha sempre esercitato un enorme fascino su Herb Ritts, al punto da dedicargli numerosi viaggi, anche a pochi giorni dalla sua morte. Le forti sensazioni che quella terra era in grado di comunicargli trovano spazio in sorprendenti reportage».
Un bianco e nero rifulgente, potente, quasi primordiale e, insieme, così agganciato al contemporaneo che incessantemente si forma.
Alberto Figliolia
Herb Ritts. In equilibrio, A cura di Alessandra Mauro. Mostra promossa e prodotta dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo della Ragione, Civita, Contrasto e Gamm Giunti, in collaborazione con la Herb Ritts Foundation di Los Angeles. Catalogo Contrasto. Palazzo della Ragione Fotografia, piazza Mercanti 1, Milano (MM1, linea rossa, fermata Cordusio o Duomo). Fino al 5 giugno 2016.
Orari: mar, mer, ven e dom 9,30-20,30; gio e sab 9,30-22,30, chiuso lunedì (ultimo ingresso un'ora prima della chiusura).
Info: tel. 02 43353535; www.palazzodellaragionefotografia.it; facebook.com/Palazzodellaragionefotografia; @palazzoragione.