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Ludovico Ariosto è ancora attuale 
Ferrara lo riporta in vita dopo 500 anni per non perderne i contenuti
Matteo Pedrini in piazza Ariostea
Matteo Pedrini in piazza Ariostea 
23 Aprile 2016
 

MERCOLEDÌ 4 MAGGIO, ALLE 17:30

BIBLIOTECA COMUNALE ARIOSTEA

PALAZZO PARADISO

 

 

Ludovico Ariosto e Ferrara sono intrecciati oltre i limiti del tempo, oltre i cinque secoli dall’editio princeps dell’Orlando furioso. L’Istituto di Storia Contemporanea e il Comune di Ferrara, per farne risaltare il valore nell’immaginario collettivo, stanno lavorando “Per conto di Ariosto”. Questo il titolo del progetto di comunicazione che hanno sviluppato i giornalisti Matteo Bianchi e Irene Lodi, dando letteralmente corpo ai contenuti del poema cavalleresco. Il progetto, che ha già ottenuto il patrocinio del Comitato nazionale incaricato dal Mibact, ha un protagonista in carne e ossa. Il cantautore Matteo Pedrini, infatti, si è vestito dei panni ariosteschi sia per il vissuto personale sia per la straordinaria somiglianza; tanto che la grafica del progetto, disegnata da Silvia Franzoni, gioca tra la sua fisionomia e il ritratto di Tiziano del 1515, oggi al Museum of Art di Indianapolis.

Gli incontri sulla piazza e nei luoghi dell’aureo passato estense raggiungeranno l’apice il prossimo 4 maggio, nella Biblioteca Comunale Ariostea, dov’è conservata l’effigie in marmo dell’alloro cortigiano. Alle 17:30 di mercoledì pomeriggio, andrà in scena la presentazione ufficiale del Furioso, come se il capolavoro in versi fosse uscito oggi per la prima volta. A dialogare con l’autore, personificato nuovamente da Pedrini, sarà il poeta e performer Lello Voce, dando voce a un confronto estemporaneo che metterà in relazione passato e presente grazie agli argomenti di una modernità sorprendente. Al di là delle difficoltà che incontrerebbe adesso un emergente, specie dovendosi rapportare con i media e il pulviscolo editoriale che si occupa di poesia, si parlerà di valorizzare la femminilità oltre le apparenze, l’uguaglianza di qualsiasi coppia di fronte a sentimenti autentici, o della paura nei confronti dell’altro sconosciuto, suscitata dai pregiudizi. Paura che va curata attraverso empatia e integrazione. L’appuntamento – fuori da ogni schema – supererà i confini spazio-temporali per consentire un confronto tra intervistato e intervistatore, facendo sì che Ariosto in persona possa rispondere alle domande più attuali.

Per conto di Ariosto” è un vero e proprio piano editoriale che contestualizza il capolavoro dell’Ariosto nei giorni nostri e presenta il suo autore come un bestseller contemporaneo. La finalità del lavoro di redazione consiste nel proporre l’opera quale oggetto di comunicazione e coinvolgere un vasto pubblico, con particolare attenzione ai ragazzi. Un modo per avvicinare le nuove generazioni alla lettura del Furioso senza “lezioni frontali” spesso obbligate, ma stimolandone la curiosità attraverso una rappresentazione coerente nei contenuti e nelle forme. I mesi di ricerca e lavoro per la definizione del progetto hanno inoltre riportato alla luce scritti inediti (un saggio sulle figure femminili secondo Ariosto, a cura del senatore Mario Roffi, e un brano sulla follia di Orlando, a cura dello psichiatra Gaetano Boschi), arricchendoli con l’apparato critico di giovani studiosi ferraresi.

Per il prossimo autunno, infine, è previsto il resoconto di “Per Conto di Ariosto” in alcuni istituti superiori della città, in modo da proporre il format quale approccio insolito alla notizia di un odierno ufficio stampa. Approccio che non tralascia i social network, strumenti imprescindibili per l’immediatezza. Dunque via al web, a Facebook e a Instagram. Informazione e cultura si mescolano, celebrando al contempo una ricorrenza dal respiro tanto locale quanto nazionale, e stimolando la creatività dei più giovani; quella che Ariosto chiamerebbe fantasia, con lo scopo di avvicinarli a un’opera cardine della letteratura italiana.

 

#percontodiAriosto

Istituto Storia Contemporanea, Ferrara

 

 

 

Il booktrailer del progetto, presentato la scorsa settimana

 


Foto allegate

Ludovico Ariosto, di Silvia Franzoni
Matteo Pedrini e Ariosto
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