Naturalizzata spagnola e dopo quasi due decenni fuori dall’isola, Iliana Hernández torna per lavorare a una svolta democratica
L’attivista Iliana Hernández ha preso una delle decisioni più difficili della sua vita: ristabilirsi a Cuba dopo aver vissuto per quasi due decenni all’estero.
Naturalizzata spagnola, la dissidente ha iniziato le pratiche per rientrare sull’isola e continuare il suo lavoro in favore di una svolta democratica dall’interno, come ha dichiarato a 14ymedio.
La Hernández ha reso pubblica la propria decisione sulla piattaforma sociale Facebook poco dopo il rilascio in seguito a un fermo arbitrario dello scorso 8 marzo. L’arresto è avvenuto quando la Sicurezza di Stato ha fermato l’auto su cui viaggiava, in compagnia di José Daniel Ferrer, nella Quinta Avenida dell’Avana.
«Erano anni che venivo con questa idea e lo scorso gennaio avrei voluto farlo solo che non ne ho avuto il tempo», ha spiegato la Hernández. L’attivista era riuscita ad andarsene da Cuba il 13 agosto 1996, dopo svariati tentativi di lasciare l’isola.
L’attuale legislazione sull’immigrazione stabilisce che, dopo 24 mesi di permanenza ininterrotta all’estero, un emigrato non può tornare a vivere in modo permanente nel paese, né avere alcuna proprietà in territorio nazionale.
Affinché il rimpatrio sia effettivo, l’interessato deve «disporre di un’abitazione a Cuba o essere accolto in casa di un familiare». Inoltre, è necessario dimostrare con prove documentali le risorse economiche e abitative esistenti per ricevere, accogliere e sostentare il rimpatriato fino a quando potrà disporre di dimora e introiti propri.
“Uno si può pentire delle decisioni che prende nella vita, ma su questa ho riflettuto molto bene”
«Adesso sono venuta con questo intento e non me ne andrò finché non avrò la mia carta d’identità», assicura. L’attivista lavora “in internet”, per cui crede di poter continuare a farlo dall’isola nonostante le difficoltà di accesso al web. «Non possono minacciare di deportarmi», riflette la Hernández che, oltre a esserne una delle fondatrici, ha esercitato come coordinatrice finanziaria di Somos+.
L’attivista è già stata da un notaio e ha presentato la documentazione necessaria per iniziare il processo di rimpatrio.
“Può capitare di doversi pentire delle decisioni che si prendono nella vita”, riflette la Hernández, ma assicura che su questa ha “pensato molto bene”. La dissidente afferma di aver desiderato tornare sull’isola dalla nascita del movimento Somos+. «Non abbiamo una squadra ben organizzata all’esterno, ma questo è il momento», dichiara.
Il movimento Somos+ è stato creato nel marzo 2013 da Eliécer Ávila, un ingegnere informatico formato alla UCI [Università di Scienze Informatiche, ndt], che fin dagli inizi lo ha definito un gruppo focalizzato a sviluppare opinioni e idee con una visione del futuro.
Iliana Hernández è nata a Guantánamo ed è sempre stata legata al mondo dello sport. Lo scorso anno, l’attivista ha partecipato alla Marathon des Sables, una prova in cui si percorrono 240 kilometri nel deserto del Sahara portando sulle spalle cibo, acqua e sacco a pelo.
Luz Escobar
(da 14ymedio.com, 14 marzo 2016)
Traduzione di Silvia Bertoli