State preparando la Festa del 2 giugno? non dimenticate: è molto più importante di Vendola.
Quando si incorre in un argomento caldo, è importantissimo usare un linguaggio freddo, per dirla alla svelta: ad esempio non si deve mai dire “quote rosa” bensì, come è nel testo delle leggi elettorali norvegesi: “clausola di non sopraffazione di genere”. Quando infatti le suffragiste norvegesi ottennero il riconoscimento del diritto di voto per le donne (prime al mondo) non si montarono la testa, ma si chiesero che cosa potevano fare di democratico per promuovere la presenza di donne nelle istituzioni ed ottennero che nelle liste elettorali nel loro paese fosse rispettata appunto la citata “clausola di non sopraffazione di genere”, cioè che nessun genere potesse avere più del 60% di candidati/e, nessuno meno del 40%: così si ha un possibile gioco. La cosa ha funzionato. In poco meno di due secoli, la clausola ora è richiesto che venga applicata a favore di candidati maschi. Non si deve parlare di “femminilizzazione” della scuola, bensì di “presenza strutturale delle donne nella scuola”: se infatti le donne si ritirassero dall'insegnamento, la scuola chiuderebbe ecc., mai scordando che le parole sono pietre.
A me l'espressione “maternità surrogata” non piace molto, ma comunque la preferisco all'orrenda “utero in affitto” carica di sdegno e di riprovazione. In genere tutto l'argomento famiglia è di quelli che guadagnano dall'uso di linguaggio freddo, se no si cade subito negli inni alla maternità comunque e nei “rimedi” per superarne la mancanza (come se il non avere figli fosse sempre una malattia, invece che un caso o magari una scelta). Insomma preferirei che si parlasse di adozione a favore di bambini e bambine orfani, privi di genitori, o da essi non riconosciuti, senza troppe lodi della famiglia naturale (quale è?). Mi ha sempre urtata l'induzione di chi è stato adottato/a a fare ricerche spasmodiche sulla madre “naturale”: bel ringraziamento per la madre adottiva!
Insomma un Vendola che ruba il flash alla Cirinnà (molto meno intervistata di lui) mi si conferma come un esibizionista insopportabile: tanti auguri comunque al bambino di un padre già così attempato.
Lidia Menapace