Campagna in appoggio alla CRPD (Convenzione dei Diritti delle Persone con Disabilità) per il Divieto Assoluto del Trattamento Sanitario Obbligatorio e dei Ricoveri Coatti
Azione. Invio coordinato di post (di blog) il 29 marzo 2016, giorno dell’apertura della 15ª Sessione del Comitato dei Diritti delle Persone con Disabilità.
Partecipanti. Sopravvissuti, utenti ed ex-utenti, sostenitori, ricercatori, legali, accademici, fornitori di servizi, giornalisti, cittadini interessati di tutto il mondo…
Contenuto. Scrivi quello che ti suggerisce il cuore e la mente riguardo a qualsiasi aspetto sul divieto assoluto [del Trattamento Sanitario Obbligatorio e dei Ricoveri Coatti] e sul perché ritieni sia necessario, come i danni derivanti dall’assunzione obbligatoria degli psicofarmaci, la solidarietà e la costruzione di una società inclusiva in cui tutte le persone sono uguali, le implicazioni legali del CRPD sia a livello internazionale che per quanto riguarda la legislazione nazionale, la ricezione della CRPD da parte di altre organizzazioni per i diritti umani, il potenziale che il divieto assoluto ha di trasformare i servizi e gli aiuti per le persone con disabilità psico-sociali, come noi desideriamo che siano, il rapporto che c’è tra diagnosi patologizzanti e i trattamenti sanitari obbligatori ecc. Non limitarti a questi esempi, ciò che è importante è avere tante voci da differenti prospettive, che esprimono il valore e la necessità del divieto assoluto [del Trattamento Sanitario Obbligatorio e i Ricoveri Coatti].
Riferimento. Collega la tua argomentazione o la tua asserzione al CRPD (Convenzione dei diritti delle persone disabili) (in particolare agli articoli 12, 14, 15, 17, 19, 25(d), 28), ed esprimi il tuo sostegno al criterio del Comitato CRPD, che può essere riassunto come un cambiamento di paradigma dalle garanzie procedurali (paradigma obsoleto nelle leggi di salute mentale) al divieto assoluto (nuovo paradigma nel CRPD).
È altresì utile fare riferimento ai Principi di Base e Linee Guida (disponibile .docx in inglese, ndr), formulati dal Gruppo di Lavoro sulla Detenzione Arbitraria, Principi di Base 20 e Linee Guida 20, che costruiscono un ponte dal vecchio paradigma al nuovo e che istruiscono i giudici ad applicare il divieto assoluto [del Trattamento Sanitario Obbligatorio e i Ricoveri Coatti].
Contesto. La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRPD) sta sfidando seriamente lo status quo della normativa e del potere della psichiatria organizzata. Due organismi delle Nazioni Unite si sono espressi in aperto conflitto con il testo e l'interpretazione autorevole della Convenzione ONU (CRPD): il Comitato dei Diritti dell'Uomo (che controlla la Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici), nel loro Osservazione generale N. 35 (paragrafo 19); e il Sottocomitato per la Prevenzione della Tortura - SPT (che effettua visite nei luoghi di detenzione, e supervisiona i meccanismi nazionali di prevenzione, che si occupano della stessa cosa), nel loro documento “Diritti [sic] delle persone istituzionalizzate e medicalizzate senza il loro consenso informato” (disponibile solo .docx in inglese, ndr). La posizione del SPT è la più forte, e non solo approva il trattamento sanitario obbligatorio, ma dice che l'abolizione [del TSO] violerebbe il diritto alla salute e il diritto di essere liberi dalla tortura e da altri maltrattamenti. In altre parole, avallano il “diritto al trattamento”, tesi portata avanti dalla psichiatria organizzata. Come sappiamo, questo argomento si basa sulla negazione della capacità e del diritto delle persone con disabilità psicosociali, di prendere le proprie decisioni e di difendere la propria autonomia fisica, che è garantita dall’articolo 12 del CRPD. L’autonomia fisica è fondamentale dal punto di vista della personalità e della sicurezza, che sono i due aspetti dei diritti umani e delle condizioni necessarie per il benessere.
Contatto e info. Tina Minkowitz, tminkowitz@earthlink.net
proposta su Tf da Il Cappellaio Matto Aps