Questo ‘anello’ har sarà facilmente riconosciuto anche come la base di un tell, rilievo collinare (notorio, qua in Tellusfolio), che poteva venir scelto come altare 3000-4000 anni fa, ara rimasto in latino. L’interno della montagna sumero, NINKHURSAG(GA), era creduto l’Aldilà dai Zumeri. Il demone della parola bib.bi è stato efficacissimo a disperdere! Lo è ancora, dal momento che l’ultimo libro di Umberto Eco, che verrà distribuito venerdì 26 febbraio 2016, si chiamerà Pape Satàn Aleppe: vuol ricordare il verso dantesco, dimentico del Babu Satan, velato in Lettura Circolare da Antasubba, demone della perdita della conoscenza.4
Ta.bur è ‘natura (del) bur’ sumero, vel buru.
Qua accediamo all’uruburu, vel uruburus, nella società ofide, ma anche al
barag, bara2, bar2, para10, par6 (per nds), bara5,6
n., throne dais; seat of honour; ruler, cult platform, base, socle; sanctuary, chapel, shrine; stand, support; crate, box; cargo; sack; sackloth, penitential robe; chamber, dwelling, abode (container plus ra (g), ‘to pack’) [BARA archaic frequency, ZATU].
v., to comb out; to filter; to recover dehulled sesame seed kernels from the surface of saltwater with a comb, sieve, or coarse sackcloth.
Adj., combed, filtered (said of wool, goat hair, sesame perfumes, flax).5
In modo più trasparente letterariamente, in
buru7 [GURUN]
fruit tree; fruit; berry [rare word].6
Più genericamente, in:
buru3 (-d), bur3
n., opening; receptacle; hole; mine; reservoir; depth (Akkadian buru(m) I; burtu(m) I; ‘cistern, well; pool; hole [sky nds], pit’, cf., Orel & Stolbova #164 *ba’Vr/*bu’Vr- “well, pit”).
v., to receive; to bore through, pierce, penetrate; to break into (a house); to mine; to deepen.6
Grazie alla lettura di Eric H. Cline, che riconosce: «Armageddon, cosa forse più sorprendente, viene citato un’unica volta nell’intera Bibbia, testi apocrifi inclusi. Appare soltanto nell’Apocalisse di Giovanni, o libro della Rivelazione, dove si legge»:
Poi dalla bocca del drago e dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta vidi uscire tre spiriti impuri, simili a rane: sono infatti spiriti di demoni che operano prodigi e vanno a radunare i re di tutta la terra per la guerra del grande giorno di Dio, l’Onnipotente. […]7 E i tre spiriti radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Armageddon. (Apocalisse 16: 13-16)
posso sorprendere ancor più con la lettura dal sumero di Har Megiddu: è il nome di Dio in sumero al presente.
Har: montagna;
Me, la parola creativa divina. Gid è la sua distanza dal nome di Dio:
gid2 [BU]
n., length [BU: archaic frequency].
v., to stretch out; to lengthen; to flay (hide or skin); to draw, pull, tow; to haul upstream; to measure out; to survey a field; to tax; to manage; to reach out (to take); to receive (to be long and throat-like with motion away from).
Adj., long; distant.8
Du, il tu germanico, è il nome di Dio:
du8
v., to crack, loosen, open; to take apart (such as plow for storage); to untie, release; to remit (a debt); to redeem, reclaim; (in math. texts) to compute; to adorn, clothe (reduplicated); to yoke; to accumulate, amass (reduplicated); to make disgorge (reduplicated); to spread; to caulk a boss (with pitch); to gouge (eyes); to bake bread/bricks; to prepare the threshing floor (du8 as a noun, cf. duh) (in maru singular, du8-r or du8-ur and in maru participial form, du8-d).
adj.: free.9
du8-du8
n., weaned young; a type of vessel (reduplicated ‘to unite, loosen’).
Adj., very plentiful.10
-du, da leggere ‘alla francese diu’ è il nome di Dio; -(G)id è l’anticipo di Id-diu. G = luce. Me.gid.du!
La lunghezza gidd è da intendere col limite dell’anno perché l’anno è tutto, che a Capodanno può finire nel caos o rinascere miracolosamente con l’anno nuovo.
Dunque, har Megiddu è il nome di Dio al presente!
Ammazzare in nome di Dio è Apocalisse!
Rifiutare il nome di Dio, annullare il nome di Dio in Eco, ammazzare in nome di Dio è Apocalisse.
Carlo Forin
1 Eric H. Cline, Armageddon. La valle di tutte le battaglie, Bollati-Boringhieri, 2016: 189.
2 Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 9, 28b-36. Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante.
Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quel che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo». Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
3 John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Logogram Publishing, Los Angeles, 2006: 110.
4 Giovanni Pettinato, Angeli e demoni a Babilonia, A. Mondadori, Milano, 2001: 123.
5 John Alan Halloran, op. cit.: 31.
6 Ivi: 36.
7 «Ecco, io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante e conserva le sue vesti per non andar nudo e lasciar vedere le sue vergogne». è il passo omesso. Trovo conferma di tutto il resto nell’edizione Cei, La Bibbia di Gerusalemme, 2004.
8 John Alan Halloran, op. cit.: 81.
9 Ivi: 46.
10 Ivi: 47.