Sabato , 16 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Nave Terra > Oblò mediorientale
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Asmae Dachan. I diciott’anni di un figlio
Esodo da Aleppo, 2016
Esodo da Aleppo, 2016 
14 Febbraio 2016
 

Non è bello essere giovani in Siria

Così come non è bello essere bambini, essere donne, essere anziani...

 

 

Il primo sogno è prendere la patente e andare in giro da solo, senza dover aspettare che qualcuno lo accompagni o un autobus che in un paesino di provincia non passa mai. L’auto piena di amici, la musica preferita ad alto volume, il mondo da esplorare. Poi ci sono i documenti da poter firmare da solo e quel senso piacevole di indipendenza e responsabilità che fa sentire “grandi”. Diciotto anni è anche l’età del voto, della piena partecipazione alla vita pubblica, sociale e politica del Paese. Un bel Paese, anzi, il Bel Paese, l’Italia, dove diventare maggiorenni significa entrare nel mondo degli adulti, con tutte le responsabilità che ciò comporta. Anche la cartolina per il richiamo alle armi non arriva più. Ci si arruola solo se si vuole.

Per ogni genitore questo momento della vita di un figlio è un misto di emozione, incredulità, commozione. Ai nostri occhi saranno sempre i cuccioli di casa, ma ormai le gambe molto più lunghe delle nostre e le mani diventate grandi ci raccontano che anche i cuccioli crescono e non vedono l’ora di prendere il volo. E a noi non resta che incoraggiarli e sostenerli, affinché diventino adulti consapevoli, corretti, propositivi.

Mi chiedo come sarebbero andate le cose, invece, se io e i miei due figli fossimo nati in Siria. La lettera per il richiamo alle armi sarebbe arrivata ormai da mesi; la leva sarebbe durata almeno tre anni e il clima in caserma sarebbe stato quello ostile e minaccioso di un regime. Non è difficile immaginarsi cosa provino le famiglie siriane che in questi ultimi, terribili, cinque anni hanno visto i propri figli maschi avvicinarsi alla maggiore età. L’idea di vederli allontanare da casa per andare a combattere una guerra fratricida è diventata un incubo per tutti. Molti hanno deciso di farli fuggire, di mandarli all’estero per sottrarli alla minaccia delle armi. Altri hanno assistito all’arruolamento volontario dei figli ancor prima che arrivasse l’età prevista. Schierati con il regime o con gli insorti, a volte finiti persino nelle fila di gruppi terroristici, che fanno leva sul loro dolore, sul loro senso d impotenza, sul loro bisogno di giustizia e ne manipolano le menti e i cuori feriti. Ne ho incontrati di giovani così, che si sono fatti ingannare da questi criminali in abiti religiosi e che, quando si sono accorti delle loro reali intenzioni, del loro odio cieco e smisurato, della loro sete di potere e denaro che li spinge persino a strumentalizzare e bestemmiare il nome di Dio, hanno deciso di prenderne le distanze. Molti hanno pagato con la vita, altri, come quelli che ho conosciuto, sono stati volontariamente colpiti alla spina dorsale e sono rimasti completamente paralizzati. Il dolore è scritto nei loro occhi, nei loro sguardi fissi su immagini di violenza inaudita.

Avere diciotto anni in Siria e indossare la divisa del regime significa prepararsi a bombardare la propria città, essere pronti a uccidere un compagno di studi o di gioco perché schierato dalla parte degli oppositori. Significa onorare il culto della persona in nome del presidente, il dio della Siria, Bashar Al As’Ad e giurargli fedeltà eterna.

Diventare maggiorenni ed essere nelle fila dei ribelli, invece, significa vivere nella clandestinità, non avere esperienza, buttarsi nelle trincee o pattugliare posti di blocco con armi rudimentali, essere pronti a sparare e uccidere militari in divisa che possono essere i propri fratelli o amici, ma farlo con l’intenzione di proteggere i civili e portare la Siria alla liberazione dal regime e dai gruppi terroristici.

Non è bello essere giovani in Siria, così come non è bello essere bambini, essere donne, essere anziani. Il Paese sta morendo sotto la violenza degli ordigni e sotto il peso dello stallo della comunità internazionale, che sta giocando in Siria una partita per il controllo del territorio. Lo sta facendo sulla pelle dei civili e anche di quei giovani costretti alle armi, perché, ne sono certa, tutti preferirebbero pensare alla patente, al divertimento, a marinare la scuola, a conoscere ragazze carine… a vivere, semplicemente.

 

Asmae Dachan

(da Diario di Siria, 14 febbraio 2016)


Articoli correlati

  Asmae Dachan. La nebbia, una buona compagna di viaggio
  Asmae Dachan. La Siria e la primavera spezzata
  Asmae Dachan. Aleppo, vigilia di Ramadan nel segno del sangue
  Asmae Dachan. Aleppo non deve morire
  Asmae Dachan. Siria, medici nel mirino e interventi underground
  Asmae Dachan. Siria, dove muoiono i diritti umani
  Vetrina/ Patrizia Garofalo. Un foglio di guerra
  Asmae Dachan. Aleppo est e Aleppo ovest: ecco come vive chi ha deciso di restare
  Angioletti... moderni
  Asmae Dachan. Bambini siriani condannati a morire di fame
  Roberto Fantini. Bombardamenti russi sulla Siria: le denunce di Amnesty International
  Asmae Dachan. C’era un nido di rondini sul mio balcone
  Asmae Dachan. L’allarme delle Ong sui valichi umanitari ad Aleppo
  Asmae Dachan. Aleppo is burning
  Appello per Aleppo e una nuova Siria
  Linda Pasta, Leonardo Antonio Mesa Suero. Tutti pazzi per Favour!
  Asmae Dachan. “Ma io non so disegnare…”
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy