Chi può dire che non diventerà uno degli attributi di Maria di Nazareth nelle litanie lauretane? Perché, a ben guardare, l'antesignana ante litteram della gestazione d'appoggio è proprio lei; non trovate? Almeno se non vogliamo risalire a più antichi miti (dove l'unione tra divino e mortale era all'ordine del giorno), che tuttavia non pretendono nel duemila d'essere raccontati come pagine di storia. Antesignana, vie più, nel significato più nobile del gesto poiché fu per amore grandissimo e non si trattò per nulla di questione economica, da cui invece viene l'odierna screditante vulgata di “utero in affitto”.
E sì: – Madre surrogata, ora pro nobis! – Vien proprio da intensamente supplicarlo, dopo aver ascoltato quelli radunatisi ieri al Circo Massimo per orientare il preannunciato dibattito parlamentare cercando di spaventare il Presidente del Consiglio (#RENZICIRICORDEREMO) diffondere dal palco le parole di papa Francesco. Sì, proprio il recente invito a non confondere “la famiglia voluta da Dio” con “ogni altro tipo di unione”. Con, lì in prima fila, Giorgia Meloni – che, en passant, commentando per i media la giornata, annuncerà d'essere in attesa d'un figlio non essendo maritata né secondo volontà divina né altrimenti – e Roberto Formigoni – che nella sua ciellina gioventù proclamava il valore, anche per i 'laici', della castità... E, soprattutto, dopo aver ascoltato Massimo Gandolfini, deus ex machina del raduno e -tengono a precisare- scienziato in quanto medico, attribuire esclusivo valore/scopo procreativo alla sessualità e, con Roberto Maroni a fargli eco mediatica, autenticamente interpretare l'art. 29Cost. per cui «società naturale» debba inequivocabilmente intendersi la “famiglia tradizionale” quale l'abbiamo conosciuta nell'ultimo scorcio del passato millennio. Con tanto di riferimento giurisprudenziale (anche da recente sentenza Corte Costituzionale che, così io intendo, antepone 'Codice Rocco' a Costituzione, sic!) e... palingenetico (con riferimento al dibattito nell'Assemblea Costituente).
Madre surrogata, ora pro nobis!...
Enea Sansi