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Pierantonio Pardi: Lettera seconda di un prof. che continua a non capire. Tra “Arancia meccanica” e la “Nouvelle Justine”
19 Novembre 2006
 
Sono di questi giorni due notizie che riguardano nuovamente il pianeta scuola e sono notizie efferate, roba forte. E così i nuovi soloni, i sempiterni sociologhi e gli improvvisati opinionisti di tendenza sparano di nuovo a zero: scuola allo sfascio, alla deriva, insegnanti impreparati a gestire il degrado, genitori costernati, violenza dilagante. Ora, io capisco che i giornali vanno venduti e che gli spazi devono essere colmati, ma un po’ di pudore perdio!
I fatti: da una parte un gruppo di balordi (gli stessi magari che buttano i sassi dal cavalcavia o rapinano i trans o violentano ragazze nei cessi delle discoteche) picchia un down. Orribile, ma che c’entra la scuola? Questi sono comunque bastardi. E allora in famiglia, nel quartiere, allo stadio, per strada, nei bar e nei pub che frequenteranno abitualmente nessuno se n’era mai accorto? Si processano solo quando vengono a scuola? Facciamola finita. O forse i prof. devono sostituirsi ai poliziotti di quartiere e pedinare, lasciando le aule incustodite, questi emuli di Arancia meccanica. Perché criminalizzare tutti gli studenti e la scuola solo per un manipolo d’imbecilli? Questa è ipocrisia e malafede.
L’altra storia: una nouvelle Justine catapultata dal Molise a Milano, si diletta nell’arte della fellatio con minorenni. Molti colleghi mi hanno confidato: ma perché non è capitato a me quando ero alle medie? Visto che andavo male a matematica… Sì, perché la storia è boccaccesca, suvvia, e allora le persone sane di mente prima ci ridono, poi ci riflettono. Ma da qui all’indignazione, alla scomunica, allo scandalo, alla violenza, al trauma irreversibile… Facciamola finita! Vaglielo a dire a quei pischelli (come li avrebbe chiamati Pasolini) se si sono sentiti violentati… Certo la cosa è grave, sono minorenni, c’è l’ombra della pedofilia… Ma anche in questo caso che c’entra la scuola? Se una poveretta, magari un po’ assatanata, improvvisamente impazzisce e decide di superare “Gola profonda”, questo dimostra il disfacimento del sistema scuola? E allora le casalinghe che per arrotondare magri bilanci s’improvvisano squillo sono l’emblema della decadenza della famiglia? E i preti che vengono bazzicati (era un monsignore tra l’altro) ad amoreggiare con i trans in quel di Roma, sono il segno della catastrofe che si sta abbattendo sulla Chiesa?
E allora i napoletani sono tutti camorristi? E i siciliani tutti mafiosi?
Una cosa è certa, questa sì: i cretini rimangono cretini.
 
Pierantonio Antonio

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